Già distribuiti gli allori iridati, a Valencia il carrozzone del Motomondiale si ritrova per una comoda gita fuoriporta che non dà segnali tangibili in senso stretto.
Nella Moto3 la sete di vittorie di Sandro Cortese non conosce limiti, un biglietto da visita niente male peri l suo futuro che prevede quasi certamente il salto di categoria. Danny Kent non gli permette però di depositare l’ombrellino nel long drink precedendolo sul traguardo di pochi centesimi.
In Moto2 è addirittura straordinario la prova del cannibale Marc Marquez. Partito in ultima posizione, il futuro pilota dell’Honda HRC che sostituirà nientemeno che Casey Stoner, mette in atto la più bella vittoria. Non poteva esserci maniera migliore per salutare la Moto2 che tante soddisfazioni gli ha regalato, non ultimo il duello vincente con Espargaro che gli ha permesso di laurearsi campione del mondo.
Per un pilota che sale in sella, uno che appende il casco al chiodo. Un po’ come una porta girevole la Honda è pronta ad accogliere l’extraterrestre spagnolo non prima di aver salutato, doverosamente, chi ha fatto la storia nelle ultime stagioni. Casey Stoner dice basta, lo fa del gradino più basso del podio, alle spalle di Nakasuga e del vincitore Dani Pedrosa. Un finale da mordersi le mani per il pilota HRC, che stante la spaventosa caduta di Lorenzo avrebbe potuto conquistare il titolo iridato stando in piedi a Philipp Island. Con i se e con i ma non si va da nessuna parte, questo è assodato. Allora la voce del campione del mondo ci rassicura dopo la tremenda caduta a seguito del disarcionamento da parte della sua M1: l’atterraggio di testa, di pieno casco, ha fatto tremare i polsi a tutti. E tutti hanno tirato un sospiro di sollievo vedendo levarsi, sulle sue gambe, il campione spagnolo. Semplicemente di un altro pianeta.
Luca Pelliccioni
Nella Moto3 la sete di vittorie di Sandro Cortese non conosce limiti, un biglietto da visita niente male peri l suo futuro che prevede quasi certamente il salto di categoria. Danny Kent non gli permette però di depositare l’ombrellino nel long drink precedendolo sul traguardo di pochi centesimi.
In Moto2 è addirittura straordinario la prova del cannibale Marc Marquez. Partito in ultima posizione, il futuro pilota dell’Honda HRC che sostituirà nientemeno che Casey Stoner, mette in atto la più bella vittoria. Non poteva esserci maniera migliore per salutare la Moto2 che tante soddisfazioni gli ha regalato, non ultimo il duello vincente con Espargaro che gli ha permesso di laurearsi campione del mondo.
Per un pilota che sale in sella, uno che appende il casco al chiodo. Un po’ come una porta girevole la Honda è pronta ad accogliere l’extraterrestre spagnolo non prima di aver salutato, doverosamente, chi ha fatto la storia nelle ultime stagioni. Casey Stoner dice basta, lo fa del gradino più basso del podio, alle spalle di Nakasuga e del vincitore Dani Pedrosa. Un finale da mordersi le mani per il pilota HRC, che stante la spaventosa caduta di Lorenzo avrebbe potuto conquistare il titolo iridato stando in piedi a Philipp Island. Con i se e con i ma non si va da nessuna parte, questo è assodato. Allora la voce del campione del mondo ci rassicura dopo la tremenda caduta a seguito del disarcionamento da parte della sua M1: l’atterraggio di testa, di pieno casco, ha fatto tremare i polsi a tutti. E tutti hanno tirato un sospiro di sollievo vedendo levarsi, sulle sue gambe, il campione spagnolo. Semplicemente di un altro pianeta.
Luca Pelliccioni
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