Valentino d'argento, la dedica al Sic
L’aria di casa fa bene ai piloti italiani che ritrovano smalto e competitività.
Grande battaglia e adrenalina fin dal primo semaforo spento, con la Moto3 che dà un antipasto del ricco menù di giornata.
Romano Fenati parte alla grande e si porta in testa al gruppo fin da subito, scalzando il leader mondiale Sandro Cortese. Un sorpasso di Pirro, potremmo dire, perché a 3 giri dal termine il pilota di casa rischia di rimanere con un pugno di mosche. Cortese e Salom scappano, mentre solo un tocco tra Rins e Viñales permette all’ascolano di salire sul podio. Festa a metà nella Moto3: l’italo-tedesco Cortese allunga in classifica e ipoteca il mondiale.
Ancor più avvincente, se possibile, la Moto2. Iannone subito protagonista con una partenza straordinaria che gli permette di balzare al comando partendo in quinta posizione. Testa della corsa mantenuta fino a 4 giri dal termine, quando il tandem iberico Espargaro – Marquez lo passa, complice un’errata scelta nel cambio per l’abruzzese. Il braccio di ferro spagnolo è avvincente ed emozionante, con i due piloti a caccia del titolo che si passano a ripetizione al limite del contatto. Alla fine la spunta Marquez, il cannibale, che porta a 53 il distacco mondiale su Espargaro.
Prestazione positiva, se relativizzata al 20° posto di partenza, per Alex De Angelis che chiude 13° dopo una lotta serrata con Corti e Pons, aiutato anche dalle cadute di Corsi, Takahashi e Simeon che lo precedevano.
A chiudere il carrozzone che ha accolto ben 73.000 spettatori nell’arco del weekend, c’è la portata principale: la Moto GP. E se qui, come nella quarto di litro, il mondiale parla spagnolo per l’abdicazione di Stoner e il vuoto di competitività italiano, le sorprese certo non mancano.
Problemi per Pedrosa nel warmup, costretto a lasciare libera la prima posizione in griglia e a partire dal fondo del gruppo. Al semaforo verde Valentino parte a razzo e si ritrova alle spalle di Jorge Lorenzo alla prima curva. Dura mezzo giro, invece, il disperato inseguimento di Dani Pedrosa che a Misano vedeva un’opportunità per assottigliare il divario da Lorenzo e che invece deve rettificare lo svantaggio dopo il ritiro conseguente al contatto con Barbera alla curva della Quercia.
Via libera a Lorenzo che mette in cascina 25 punti che potrebbero risultare decisivi nella corsa iridata. Valentino, mai una seria minaccia per il catalano, torna sul podio dopo il Gran Premio di Francia, dove si piazzò alle spalle proprio di Lorenzo. Festa italiana a metà, dicevamo. Se non è riecheggiato l’inno di Mameli sul podio di Misano, una bandiera tricolore ha sempre sventolato.
Luca Pelliccioni