Il Cps a "Beleve to be alive"
Dopo la prima edizione degli Italian Paralympic Awards, serata di gala all'Hotel
Hilton con consegna del premio a coloro che hanno contribuito alla crescita del movimento paralimpico italiano, come atleti, istituzioni, dirigenti, tecnici e giornalisti, sabato 4 ottobre il momento clou con l’atteso incontro con Papa
Francesco in un'udienza privata nella splendida Sala Nervi in Vaticano, gremita
nei suoi seimila posti a sedere. ''Nel vostro sforzo per uno sport senza barriere, per un mondo senza esclusi, non siete mai soli! Dio nostro Padre è con voi! - ha assicurato il Pontefice ai presenti – Cari atleti, la vostra testimonianza è un grande segno di speranza. E' una prova del fatto che in ogni persona ci sono potenzialità che a volte non immaginiamo, e che possono svilupparsi con la fiducia e la solidarietà''.
In precedenza, a partire dalle 10, l’esibizione dell'orchestra giovanile di Santa Cecilia, quella di Annalisa Minetti (cantante e atleta, non vedente) e le coreografie della ballerina e pittrice senza braccia Simona Atzori (uno dei dieci personaggi raccontati nel libro “Oltre lo sguardo - Uomini e donne alla ricerca del loro limite”, realizzato da Paolo Genovesi in collaborazione con il Comitato Paralimpico Sammarinese) hanno fatto da preludio ad alcuni racconti-testimonianza di sport e disabilità, prima della benedizione del Santo Padre alle attrezzature sportive regalate dalle federazioni paralimpiche (in particolare un tavolo da ping pong). Domenica 5, infine, via della Conciliazione è diventata un'enorme palestra a cielo aperto dalle 8.30 alle 17, con dimostrazioni delle varie discipline, momenti di condivisione e incontri con i campioni, in attesa dell'Angelus di mezzogiorno del Pontefice. Una vetrina di carattere mondiale, con un messaggio speciale partito da Piazza San Pietro ed entrato nel cuore dei partecipanti (salutati anche dal sindaco di Roma, Ignazio Marino), in modo che il mondo dello sport paralimpico avesse la possibilità di dar voce ai propri valori amplificandone la comunicazione.
"Questa è una giornata importante che serve a ribadire un grande messaggio che parte dallo sport, in particolare dalla dimensione paralimpica. Uno sport contenitore di valori e che vuole essere un diritto per tanti ragazzi disabili – ha sottolineato Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico -. Le strutture inadeguate per problemi di barriere architettoniche sono oggettivamente un ostacolo ma è molto peggio non avere all'interno delle strutture delle persone adeguatamente formate per accogliere una domanda di offerta sportiva. Se vogliamo essere massa critica dobbiamo muoverci anche su presupposti culturali. Va bene abbattere le barriere architettoniche, ci stiamo lavorando, ma bisogna, soprattutto, promuovere una cultura dell'accoglienza sapendo che esiste un diritto allo sport di cui sono portatori tutti".
La delegazione del Comitato Paralimpico Sammarinese era guidata dal presidente Daniela Del Din, affiancata dal vice presidente Alessandro Vigna, dal segretario generale Maria Rita Morganti e altri membri del direttivo, che hanno partecipato all’udienza con Papa Francesco insieme ai loro familiari.
“E’ stata una trasferta ricca di significati – commenta Daniela Del Din a proposito del fine settimana nella Capitale – e un altro momento forte nel nostro 2014. Questo sia per l’incontro con Papa Francesco che per le testimonianze di atleti come Assunta Legnante o la stessa Annalisa Minetti, sempre nella Sala Nervi, dove ha saputo emozionare anche Simona Atzori con le sue danze. E d’impatto era anche l'immensa area attrezzata in Via della Conciliazione dove domenica si sono svolte le dimostrazioni di sport paralimpico organizzate dalle federazioni italiane.
Insomma 'Believe to be Alive' è stata una manifestazione riuscita molto bene,
che ha ribadito il concetto che non ci devono essere differenze, come evidenziato anche dagli atleti intervistati: loro infatti non si sentono "disabili", è la società che li etichetta come tali. Logicamente se sei vittima di un trauma o di una malattia grave, la vita cambia e non sarà più la stessa, ma con il tempo queste persone, grazie anche agli affetti, hanno avuto la forza di reagire e oggi sono pienamente realizzate. E in questo sicuramente lo sport è stato loro d'aiuto, in quanto ti spinge ad uscire di casa, ad interagire con le altre persone, a porti degli obiettivi, a seguire uno stile di vita sano”.
"Grazie allo sport sono riuscita a rinascere, spero di trasmettere la voglia di
gareggiare", le parole di Oxana Corso, portacolori delle Fiamme Gialle. "Credere
nello sport mi ha cambiato la vita. Ora tocca a te", ha aggiunto Matteo Cavagnini. "Il mondo paralimpico è formato da tanti Oxana e Matteo e da tanti atleti disabili che non sanno ancora di esserlo. Dobbiamo mostrare a tutti che con lo sport è possibile rialzarsi dopo un incidente. Portiamo valori legati al credere a se stessi – ha chiosato Pancalli - e 'Believe to be Alive' è l'ennesima tappa di un percorso”.
Comunicato stampa del Comitato paralimpico sammarinese