ULTRAMARATHON

Elena Cupi: "Un'emozione unica portare San Marino alla Spartathlon"

Grande impresa per l'ultramaratoneta sammarinese, che ha partecipato alla storica gara di 247 km che parte da Atene e si conclude a Sparta.

"È stata un'emozione molto forte, in più perché avevo l'obiettivo di toccare questo piede del re Leonida e quindi comunque l'obiettivo finale era quello. Poi quando ho alzato gli occhi ho visto delle bandiere di tutti gli stati, ho visto anche quella di San Marino quindi è stato, oltre a averla insomma che l'avevo con me, vederla lì mi ha emozionato perché poi è la prima volta che San Marino è in Grecia".

Ecco, è una gara che esiste da diversi anni quindi ormai è una tradizione importante e tu eri l'unica rappresentante di San Marino quindi c'era anche una piccola responsabilità in più?

"Sì, certo, perché ero la prima sanmarinese che ha fatto questa impresa ed è per adesso l'unica, insomma ed ero l'unica lì quel giorno".

Come si vive questa esperienza? Perché comunque sono veramente tanti chilometri, avete checkpoint, quindi non è una passeggiata.

"No, assolutamente, poi i primi chilometri fino a 100 sono molto impegnativi perché ci sono dei tempi molto limitati e sono veramente molto severi. Se arrivi anche un minuto in ritardo loro ti eliminano, ti squalificano dalla gara e quindi c'è molta tensione perché comunque devi essere sempre un po' in anticipo al cancello successivo". 

Non si dorme nemmeno?

"No, assolutamente, cioè oddio, io non posso dormire perché se dormivo non arrivavo perché comunque ci sono 36 ore di tempo, non hai la possibilità proprio di dormire".

Quindi è una preparazione sicuramente atletica importantissima, però dal punto di vista psicologico quanto è importante la testa?

"Moltissima, molto, molto, perché poi dopo a un certo punto sei veramente stanca, quindi se non hai un obiettivo in testa o comunque la voglia di poter arrivare, molli, perché poi era caldissimo, è sempre caldo, però quest'anno molto, in particolare c'era un 40°, il secondo giorno è stato impegnativo, moltissimo".

Il primo obiettivo è finirla con una gara così?

"Assolutamente sì, il mio obiettivo era finirla e avevo molti dubbi su questa mia riuscita, perché poi comunque rispetto a tutti gli ultimi maratoneti che c'erano lì,  che sono da tutto il mondo, io avevo veramente pochi chilometri sulle gambe rispetto a loro, quindi ero molto titubante".

L'ultimo chilometro com'è stato?

"Emozionante, perché poi dopo si arriva a Sparta, ci sono tutti i bambini, per loro è una festa, quindi ci sono tutti i bambini che ti danno il 5, ti vogliono far sentire un eroe, quindi ti chiedono l'autografo, è stato molto emozionante, ti fanno un sacco di tifo".

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