Se Olimpiadi, Mondiali, Europei, le stesse manifestazioni nazionali avevano in passato già conosciuto stop forzati a causa delle guerre, per i Giochi dei Piccoli Stati d'Europa si tratta della prima volta. Non era mai accaduto in precedenza che questa manifestazione patrocinata dal Comitato Olimpico Internazionale, alzasse bandiera bianca. La causa è l'emergenza sanitaria attuale.
Il CoronaVirus blocca dunque la macchina organizzativa andorrana, evento che si sarebbe disputato dal 31 maggio al 5 giugno 2021. Mentre tutte le altre grandi manifestazioni, su tutte le Olimpiadi, faranno nuovamente decollare lo sport tra 12 mesi, i Giochi dei Piccoli Stati d'Europa si fermano, anche per lasciare spazio totale all'anno olimpico.
Nati a San Marino nel 1985 questa olimpiade per Stati sotto al milione di abitanti 10 in totale: Andorra, Cipro, Islanda, Liechtenstein, Lussemburgo, Malta, Monaco, Montenegro (dal 2011) e San Marino, non si era mai fermata, mantenendo cadenza biennale e la logica del passaggio di testimone. A parte il Montenegro, che essendo entrato per ultimo l'ha ospitata solo una volta, ossia l'ultima quella del 2019, tutti gli altri Stati l'avevano organizzata nel proprio territorio almeno per due volte. San Marino con l'edizione 2017 è stato il primo Stato a toccare quota 3 (1985-2001-2017). Era proprio Andorra il primo piccolo stato pronto a pareggiare i conti con la Repubblica del Titano. Non sarà così.
Nel mese di maggio l'assemblea Generale dei Giochi dei Piccoli Stati cercherà la soluzione ed una nuova data. Il Comitato Olimpico andorrano avanzerà la proposta di spostare l'edizione 2021 al 2025 con quella del 2023 già assegnata a Malta e quella 2027 pronta ad essere attribuita a Monaco. Se fosse confermata questa ipotesi sarà Malta a pareggiare i conti con San Marino e il primo ad ospitare i Giochi dopo il Covid 19