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Il bronzo di Berti è il capolavoro numero 6

di Roberto Chiesa
3 lug 2022

Il sesto metallo a tiro si materializza appunto al Tiro. Esce dalla nebbia e dall'umidità, vola sulle ali di un vento che riporta alla bora triestina. Ma è Orano con tutto dentro. Compreso il bronzo bellissimo che pende al collo di Gian Marco Berti. Lo conquista nel Trap al termine di due giornate ad altissimo livello in cui sparare era solo un aspetto della vicenda. Bisognava domare le urla del pubblico, i ritardi dell'organizzazione e il tempo che andava e veniva. La medaglia al Tiro a Volo è valida anche come corso di sopravvivenza. Dopo una qualifica da 118 su 125, la semifinale a 4. Un altro capolavoro di classe e freddezza. E la finale, perché con il nuovo regolamento il Tiro a Volo diventa simile alla maratona e si trasforma in una vicenda infinita sospesa anche quando un cane invade il campo. Orano è una serie a puntate. La prossima è trovare il quarto per il podio e il quarto è l'italiano De Filippis. Gian Marco Berti terzo, bronzo, dietro il turco Tuzun e il croato Glasnovic. Bravi loro e bravo lui. Alessandra Perilli invece non ha trovato il feeling con il campo. Punteggi regolari, ma non sufficienti per agguantare la semifinale. Con pochi rimpianti e tanti sorrisi. Chi non vince mai sente il peso di uno zero, il campione pensa alla prossima. E sorride. Lo fa anche Federer, lo fanno le leggende. E poi in tribuna a fare la tifosa. Per una volta si invertono i ruoli alla cooperativa del Tiro. È la grande bellezza dello sport, è la grande bellezza dei numeri 1.





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