Italia avanti col brivido, comunque avanti. Semifinale di Billie Jane King Cup acchiappata a spese del Giappone che aveva vinto il primo singolare. A mettere nei guai le azzurre è stata la sorprendente Ena Shibahara, numero 135 del mondo, capace di battere al terzo dopo un'autentica battaglia Elisabetta Cocciaretto. Due ore e quarantotto di partita con la marchigiana che ha chiuso d'autorità il primo set per poi scoprirsi improvvisamente nervosa e fallosa. Il secondo e il terzo dall'andamento analogo sono andati alla Shibahara col punteggio di 6-4. E così speranze azzurre aggrappate sulle spalle di Jasmine Paolini. E la numero 1 non tradisce le attese. Seppure la resistenza di Moyuka Uchijima è stata più tenace di quanto preventivato, la garfagnina è riuscia sempre a tenerla a distanza di sicurezza dando l'impressione che il gap in campo fosse di altra natura rispetto ad un punteggio, 6-3 6-4, che rende onore alla tenacia dell'avversaria. Sull'1-1 tocca al doppio stabile il passaggio in semifinale. A Malaga la capitana Tathiana Garbin ha ritrovato ritrova la magia della coppia Errani-Paolini. Le campionesse Olimpiche di Parigi si sono imposte per 6-3 6-4 sulla coppia Hozumi-Aoyama, Una prova di forza per due giocatrici infinite. La romagnola Sara Errani, 37 anni compiuti, con l'entusiasmo di una ragazzina e un fisico inossidabile. E la toscana praticamente sempre in campo in una stagione monstre nella quale ha giocato 110 partite. Per bissare la finale del 2023 o magari fare ancora meglio, l'Italia dovrà battere domani la Polonia di Iga Swiatek, cui pure è servito il doppio per superare 2-1 la Repubblica Ceca.