Il Tiro a Volo e quell'urlo rimasto in gola
Il Tiro passa e si porta via i Giochi. E di solito regala sorrisi, ma questa volta no. Alessandra Perilli dopo una rimonta fantastica nella seconda giornata del Trap, è stata battuta allo shoot off dalla finlandese Makela. Un colpo e via, zero titoli. Sono i calci di rigore del Tiro a Volo. Una Perilli a corrente alternata tra lampi di classe da spaccarli tutti (50 su 50 nelle ultime 2 serie) e qualche black out umano che tra i marziani non è ammesso. E' la prima a saperlo e a non farsi bastare una notte per trovare il tasto reset. E presentarsi al meglio la mattina del Mixed Team quando ci mette 2 serie sparate e non sparate a fare quel 24 che le appartiene per diritto divino. Lo stesso di Gian Marco Berti che invece il sabato del Mixed lo prende a fucilate con 72 su 75. Lusinghiero e prospettico. Pure lui uscito critico dalla gara di Trap maschile dove voleva e doveva fare di più. Ma il Tiro ha troppe variabili. La testa di un campione è una sala macchine, un centro elaborazione dati dove il meteo si mescola con lo stato d'animo, il cuore pompa e il braccio ha l'obbligo di non tremare. E Tokyo resta sullo sfondo. Apoteosi e maledizione, perché da chi ha scritto la storia ci si aspetta sempre il capitolo nuovo. Che arriverà. A Wroclav abbiamo semplicemente saltato un giro.
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