Orano chiude e due settimane di gare sono già compresse nel database dei risultati. Risultati, perché dopo Tokyo esserci per esserci non basta più. E quella frase attribuitagli e chissà se mai detta, colloca il Barone De Coubertin ancor più lontano nel tempo. Ci siamo perché nella famiglia del Mediterraneo San Marino c'è. Centrale, strategica, rispettata e amata per dirla con il Presidente dei Giochi Tizzano. C'è e ascolta l'inno, fiera. Che suona per la prima volta alla lotta quando il sammarinese d'America Myles Amine Mularoni vince la medaglia d'oro. Un sogno per ogni atleta, per lui (programmato per vincere) semplicemente “the plan”. Di quelle cose che non possono che andare così. E storie invece di bronzo e forse ancora più belle. Ad esempio quella di Malik. Sul podio per la prima volta, sorridente ed orgoglioso. Bronzo, Malik. Col suo nome e non solo o non più “il fratello di quello forte”. E le bocce che più che un capitolo sono un romanzo.
Il doppio femminile è oro, è d'oro. Stella Paoletti e Anna Maria Ciucci sono una coppia umanamente dolcissima e sportivamente spietata. Vengono da generazioni diverse e forse hanno visto mondi diversi e credono in cose diverse. Ma quella maglia e quell'inno che suona per loro le rende imbattibili. Le bocce sono infinite. Enrico Dall'Olmo e Jacopo Frisoni d'argento a così da un oro sfumato anche per un gesto di fair play. Cos'è il colore contro una lezione di vita? Enrico Dall'Olmo si mette poi anche in proprio e prende il bronzo nell'individuale. Sorride, il Toro. Ma pensa alla prossima perché il Toro il bronzo lo lascia volentieri a chi vuol fare un giro. E quando le emozioni hanno già riempito le pagine, è arrivato Gian Marco Berti a dar due colpi di fucile. Due giorni ad alto livello per un meritatissimo podio. Bronzo anche per lui. E tutti gli altri ragazzi così fieri e così protagonisti, così preparati e così sul pezzo a guardare Taranto che è già lì ad aspettarli mentre il mondaccio fuori dagli impianti fa ancora la guerra e Orano chiude con la Lectio Magistralis. Ma quando sarebbe bello andar tutti d'accordo?