Parole di uso comune, anche semplici, ma in grado di trasmettere un flusso di intense emozioni. Sono quelle presenti nei testi del libro "La bambina che voleva leggere e scrivere" di Sabrina Franceschelli, appena pubblicato a cura di BellaVista Associazione e presentato nel tardo pomeriggio di giovedì 20 ottobre alla Biblioteca di Stato di San Marino - Palazzo Valloni. A rendere ancora più toccanti questi versi, ricchi di umanità e sensibilità, l’interpretazione di Alessia Passarelli (attrice e regista), che ha letto alcuni brani della raccolta poetica, arricchendo con il suo contributo l’iniziativa promossa dal Comitato Paralimpico Sammarinese in collaborazione con gli Istituti Culturali e la Biblioteca di Stato.
“Abbiamo accettato con piacere la proposta del Comitato Paralimpico – ha spiegato Paolo Rondelli, Direttore degli Istituti Culturali di San Marino, che ha condotto l’incontro – perché abbiamo come fine quello di promuovere la lettura, anche e soprattutto socialmente consapevole. E questo significa il confrontarsi con situazioni e fatti di rilievo sociale, come in questo caso le persone con diversa abilità che superano certi ostacoli dando così il loro prezioso contributo alla società, come protagonisti attivi della realtà in cui vivono”.
Come indicato nella scheda riportata in ultima di copertina del libro, l’autrice è infatti una giovane donna (nata a Bologna nel febbraio 1973) con disabilità psichica ma in possesso di grandi doti letterarie e con grande voglia di scoprire, leggere e sapere, che nella scrittura ha trovato una via per esprimere il proprio disagio e la vastità del proprio mondo interiore.
“Ho cominciato a scrivere nel 1994, in particolare l’8 marzo, giorno della Festa della Donna, durante il conflitto balcanico nella ex Jugoslavia – ha raccontato Sabrina Franceschelli con la voce che tradiva la sua emozione – ed è stata come un’esplosione perché prima tenevo tutto dentro. Fino ad allora ero molto chiusa, anche perché in una piccola realtà di provincia avevo avuto poche opportunità di avere amici. A un certo punto mi sono detta: ‘Sabrina, o scrivi o ti ammali’. Ho cominciato a scrivere e devo ancora smettere perché è un qualcosa di vitale, che mi serve…”.
“Oggi segna un grande gol Sabrina, una creatura meravigliosa che un giorno mi sono trovata davanti con un tomo, visto che lei legge tantissimo – ha sottolineato Tiziana Marongiu dell’Associazione Bellavista –. Dopo che aveva pubblicato nel 2007 la sua prima antologia poetica con l’associazione Anfass, dal 2014 la stiamo accompagnando in questo percorso come associazione che si occupa di cultura in modo trasversale. Un percorso iniziato con la pubblicazione della raccolta poetica “Un cappello di nuvole e foglie”, della quale sono state vendute cinquecento copie, con due ristampe, un dato non da poco per un libro autoprodotto senza alcun tipo di contributo, e da cui è stato tratto anche uno spettacolo teatrale, andato in scena a Ferrara. Sabrina scrive di suo pugno, su quadernoni, con una grafia tutta personale,testi che poi abbiamo trascritto su computer grazie a persone impegnate in lavori di pubblica utilità, che ultimato questo dovere hanno deciso di continuare a collaborare come volontari con l’associazione. Un messaggio forte che mi sento di mandare, anche sulla base di un’esperienza personale, è questo: non ci dobbiamo vergognare di avere in famiglia una disabilità, sono persone che hanno diverse caratteristiche e qualità nel loro essere umano. In tal senso noi parliamo di ‘progetto Sabrina’, considerandola una sorta di portabandiera per tanti altri ragazzi che potrebbero seguire il suo esempio. Ci sono già altri duecento fra racconti e poesie di Sabrina, materiale sufficiente almeno a un altro libro. Proveremo a coinvolgere una casa editrice, lanciando anche una raccolta fondi attraverso il crowfunding”.
Alla presentazione del nuovo libro a San Marino è intervenuta anche Francesca Brunetti, presidente della Commissione Nazionale Parità AICS. “Se l’associazione è nata negli anni Settanta, questa commissione è stata istituita invece solo nel 2015 – ha ricordato - con il proposito ambizioso di annodare un filo di relazioni tra persone che costruiscono valore dalla diversità, vista come una risorsa, in grado di arricchire nel rapporto con l’altro. In questo Sabrina è un esempio di forza e coraggio, superando con determinazione la diversità, passo fondamentale per uscire dall’isolamento. Io personalmente ho una profonda ammirazione per lei: Sabrina è una persona che ha trovato una passione nella sua vita e la segue, riuscendo ad affermarsi in quella che è la sua identità e nei suoi valori”.
“E’ un percorso in divenire quello che stiamo compiendo con Sabrina, per costruire un ulteriore ponte di dialogo con le persone – ha aggiunto Alessia Passarelli che cura la regia dello spettacolo tratto dai testi dell’autrice bolognese -, un progetto che dopo i timori iniziali ora la diverte. Del resto, il teatro con le sue peculiarità è un mezzo: nello scambio e nel dialogo che avvengono c’è l’opportunità per queste persone di affermare la loro umanità ma anche per noi di crescere proprio grazie al confronto”.
Uno spettacolo che potrebbe approdare in futuro anche sul Titano, dove intanto grazie all’impegno del Comitato Paralimpico Sammarinese “La Bambina che voleva leggere e scrivere” arriverà già nei prossimi giorni in tutte le scuole. E a San Marino tornerà nella prossima primavera Sabrina Franceschelli, ufficialmente invitata – in chiusura dell’incontro in Biblioteca - da Maria Rita Morganti, segretario generale del Comitato Paralimpico, “al Forum sulle Diversità che si svolgerà il 3 e 4 aprile 2017: desideriamo averti come ospite in modo che tu possa portare la tua significativa testimonianza in quel contesto”.
Comunicato stampa
“Abbiamo accettato con piacere la proposta del Comitato Paralimpico – ha spiegato Paolo Rondelli, Direttore degli Istituti Culturali di San Marino, che ha condotto l’incontro – perché abbiamo come fine quello di promuovere la lettura, anche e soprattutto socialmente consapevole. E questo significa il confrontarsi con situazioni e fatti di rilievo sociale, come in questo caso le persone con diversa abilità che superano certi ostacoli dando così il loro prezioso contributo alla società, come protagonisti attivi della realtà in cui vivono”.
Come indicato nella scheda riportata in ultima di copertina del libro, l’autrice è infatti una giovane donna (nata a Bologna nel febbraio 1973) con disabilità psichica ma in possesso di grandi doti letterarie e con grande voglia di scoprire, leggere e sapere, che nella scrittura ha trovato una via per esprimere il proprio disagio e la vastità del proprio mondo interiore.
“Ho cominciato a scrivere nel 1994, in particolare l’8 marzo, giorno della Festa della Donna, durante il conflitto balcanico nella ex Jugoslavia – ha raccontato Sabrina Franceschelli con la voce che tradiva la sua emozione – ed è stata come un’esplosione perché prima tenevo tutto dentro. Fino ad allora ero molto chiusa, anche perché in una piccola realtà di provincia avevo avuto poche opportunità di avere amici. A un certo punto mi sono detta: ‘Sabrina, o scrivi o ti ammali’. Ho cominciato a scrivere e devo ancora smettere perché è un qualcosa di vitale, che mi serve…”.
“Oggi segna un grande gol Sabrina, una creatura meravigliosa che un giorno mi sono trovata davanti con un tomo, visto che lei legge tantissimo – ha sottolineato Tiziana Marongiu dell’Associazione Bellavista –. Dopo che aveva pubblicato nel 2007 la sua prima antologia poetica con l’associazione Anfass, dal 2014 la stiamo accompagnando in questo percorso come associazione che si occupa di cultura in modo trasversale. Un percorso iniziato con la pubblicazione della raccolta poetica “Un cappello di nuvole e foglie”, della quale sono state vendute cinquecento copie, con due ristampe, un dato non da poco per un libro autoprodotto senza alcun tipo di contributo, e da cui è stato tratto anche uno spettacolo teatrale, andato in scena a Ferrara. Sabrina scrive di suo pugno, su quadernoni, con una grafia tutta personale,testi che poi abbiamo trascritto su computer grazie a persone impegnate in lavori di pubblica utilità, che ultimato questo dovere hanno deciso di continuare a collaborare come volontari con l’associazione. Un messaggio forte che mi sento di mandare, anche sulla base di un’esperienza personale, è questo: non ci dobbiamo vergognare di avere in famiglia una disabilità, sono persone che hanno diverse caratteristiche e qualità nel loro essere umano. In tal senso noi parliamo di ‘progetto Sabrina’, considerandola una sorta di portabandiera per tanti altri ragazzi che potrebbero seguire il suo esempio. Ci sono già altri duecento fra racconti e poesie di Sabrina, materiale sufficiente almeno a un altro libro. Proveremo a coinvolgere una casa editrice, lanciando anche una raccolta fondi attraverso il crowfunding”.
Alla presentazione del nuovo libro a San Marino è intervenuta anche Francesca Brunetti, presidente della Commissione Nazionale Parità AICS. “Se l’associazione è nata negli anni Settanta, questa commissione è stata istituita invece solo nel 2015 – ha ricordato - con il proposito ambizioso di annodare un filo di relazioni tra persone che costruiscono valore dalla diversità, vista come una risorsa, in grado di arricchire nel rapporto con l’altro. In questo Sabrina è un esempio di forza e coraggio, superando con determinazione la diversità, passo fondamentale per uscire dall’isolamento. Io personalmente ho una profonda ammirazione per lei: Sabrina è una persona che ha trovato una passione nella sua vita e la segue, riuscendo ad affermarsi in quella che è la sua identità e nei suoi valori”.
“E’ un percorso in divenire quello che stiamo compiendo con Sabrina, per costruire un ulteriore ponte di dialogo con le persone – ha aggiunto Alessia Passarelli che cura la regia dello spettacolo tratto dai testi dell’autrice bolognese -, un progetto che dopo i timori iniziali ora la diverte. Del resto, il teatro con le sue peculiarità è un mezzo: nello scambio e nel dialogo che avvengono c’è l’opportunità per queste persone di affermare la loro umanità ma anche per noi di crescere proprio grazie al confronto”.
Uno spettacolo che potrebbe approdare in futuro anche sul Titano, dove intanto grazie all’impegno del Comitato Paralimpico Sammarinese “La Bambina che voleva leggere e scrivere” arriverà già nei prossimi giorni in tutte le scuole. E a San Marino tornerà nella prossima primavera Sabrina Franceschelli, ufficialmente invitata – in chiusura dell’incontro in Biblioteca - da Maria Rita Morganti, segretario generale del Comitato Paralimpico, “al Forum sulle Diversità che si svolgerà il 3 e 4 aprile 2017: desideriamo averti come ospite in modo che tu possa portare la tua significativa testimonianza in quel contesto”.
Comunicato stampa
Riproduzione riservata ©