Ha fatto 30 e si prende la "lode" il San Marino Open di tennis, tecnico, scenografico, puntuale. E' un evento tutto sammarinese che riempie gli spalti di un centro tennis da Atp Tour e l'orgoglio degli organizzatori. Una settimana "all inclusive" per chi ama le partite, ma anche per chi cerca svago e animazione al villaggio. Di primissimo ordine, il tabellone. Con la stella di Fabio Fognini ad accendere le notti di una Montecchio sold out. E pazienza se il cammino dell'ex top ten si è interrotto ai quarti. Fabio fa divertire, emozionare, arrabbiare, disperare. È il tennis. E pazienza anche se l'attesissimo Goffin ha pure lui fatto i quarti. San Marino conferma comunque la vocazione di torneo che lancia talenti. Potrebbe essere per lo spagnolo Rincon, 20 anni, formato alla Rapha Nadal Academy, che tira tutto come fosse la palla della vita e sbaglia troppo. Quando con l'esperienza razionalizzerà il suo talento, farà molta strada senza rinunciare a divertirsi. E a far divertire il pubblico, cosa che per ora pare avere la priorità. E così gli ultimi, ma non ultimi, applausi dell'edizione numero 30 sono per il finalista Andrea Pellegrino, pugliese di Bisceglie, alla ricerca di punti per risalire il classifica e che sul Titano ha vissuto match dopo match la miglior settimana di una stagione condizionata da un lungo stop per infortunio. E soprattutto per Munar, un assegno circolare a livello challenger. Sesto titolo per lui, bene dentro i 100. Regolare, solido. Ingiocabile o quasi. Vincitore di un torneo che pensa di crescere ancora.