Nella “hall of fame” del San Marino Open ci entra, con forza e autorità, anche Jaume Munar. Lo spagnolo è il Re degli Internazionali di Tennis, giunti quest'anno alla loro 30^ edizione. Sotto gli occhi degli Eccellentissimi Capitani Reggenti Alessandro Scarano e Adele Tonnini, Munar ha chiuso una settimana ai limiti della perfezione. Un solo set concesso – il primo della semifinale con il connazionale Rincon – e pochissime sbavature. Il maiorchino, entrato in tabellone come seconda testa di serie del torneo, si è dimostrato un giocatore solido, che sbaglia poco o niente e – al contrario – costringe i suoi avversari all'errore.
Così come è successo in finale, dove Andrea Pellegrino ha provato a lottare con tutte le sue forze, soprattutto nel primo set, ma non è riuscito a scalfire le certezze di Munar. Un ultimo atto entusiasmante, con un Centrale ancora una volta quasi “sold-out”. Pur partendo dietro nei pronostici, il tennista pugliese ha dato battaglia regalando anche punti spettacolari. Avvio equilibrato, il primo break lo trova Munar sul 4-2 ma Pellegrino riesce immediatamente a ricucire lo strappo con un contro-break. La svolta arriva sul 5-4: il conterraneo di Rafa Nadal si procura un primo set-point, annullato, ma sul secondo un sanguinoso doppio fallo di Pellegrino decreta il definitivo 6-4. Un pizzico di rammarico per il 26enne di Bisceglie, dopo un primo parziale giocato ad alta intensità.
Nel secondo, invece, mancanza di fiducia e un'evidente calo fisico per aver giocato sopra ritmo indirizzano il match verso Munar, fin dal principio: lo spagnolo allunga addirittura fino al 4-0. Pellegrino ha una reazione d'orgoglio e recupera almeno uno dei due break ma lo cede subito, e allora Munar chiude sul 6-1 e conquista il suo primo San Marino Open, il nono titolo a livello Challenger. Per la prima volta Spagna batte Italia sul Titano, Munar scala la classifica ATP e torna tra i primi 80 al mondo.