Sul palco, generalmente, ci sale per ritirare premi e rilasciare interviste. Vederlo su quello della Sala Arengo del Kursaal, nei panni del mentalist - o qualcosa di molto simile - fa sorridere per l'esuberanza e la goliardia cui ci ha abituato nelle sedi di gara. Eppure Gianmarco Tamberi - il numero uno del salto in alto italiano - ha idee ben chiare che vuole condividere con gli sportivi biancazzurri, che tra un paio di mesi si appresteranno a gareggiare nella settimana più attesa e temuta di una carriera: i Giochi dei Piccoli Stati, davanti al proprio pubblico.
"L'appuntamento della vita è un misto di aspettative e timori: prima delle Olimpiadi di Rio - che purtroppo ho vissuto da spettatore - anche pensare ad una semplice febbre il giorno della gara mi faceva rabbrividire. Poi mi è successo molto di peggio, rispetto ad una semplice influenza. Quello che conta è comprendere che dobbiamo gareggiare per noi stessi e non per chi riserva in noi aspettative di qualsiasi sorta. Così potremmo goderci appieno la gara che abbiamo preparato con tanta cura e dedizione".
Collega e amico: Eugenio Rossi. Come uscire da un momento no, secondo Gimbo Tamberi? "Eugenio non è solo un collega, ma anche un grande amico ed un campione. Credo che in fin dei conti è proprio nei momenti negativi che impariamo a conoscere meglio noi stessi e a trovare lo stimolo per andare avanti e migliorarsi".
Nel video l'intervista completa a Gianmarco Tamberi.
LP
"L'appuntamento della vita è un misto di aspettative e timori: prima delle Olimpiadi di Rio - che purtroppo ho vissuto da spettatore - anche pensare ad una semplice febbre il giorno della gara mi faceva rabbrividire. Poi mi è successo molto di peggio, rispetto ad una semplice influenza. Quello che conta è comprendere che dobbiamo gareggiare per noi stessi e non per chi riserva in noi aspettative di qualsiasi sorta. Così potremmo goderci appieno la gara che abbiamo preparato con tanta cura e dedizione".
Collega e amico: Eugenio Rossi. Come uscire da un momento no, secondo Gimbo Tamberi? "Eugenio non è solo un collega, ma anche un grande amico ed un campione. Credo che in fin dei conti è proprio nei momenti negativi che impariamo a conoscere meglio noi stessi e a trovare lo stimolo per andare avanti e migliorarsi".
Nel video l'intervista completa a Gianmarco Tamberi.
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