La boxe è di norma frequentata da personaggi complessi, non a caso spesso protagonisti di film e letteratura. In quest'ultimo ambito rientra Storie di pugili, la cui fortuna si riassume in 4 ristampe e oltre 10mila copie vendute. Libro nel quale Marco Nicolini fa un sunto della sua opera di divulgazione dell'arte nobile, già proposta su una pagina Facebook con quasi 55mila like – Nicolini racconta di pugili – e su una rubrica del Fatto Quotidiano. 37 storie tra biografie di combattenti e incontri storici. Prima però quello che è il suo personalissimo best of, che vede sul podio Sugar Ray Robinson, Joe Louis e Muhammad Alì. “Il mio libro parte con la classifica di quelli che considero i 50 pugili più forti, al di là delle categorie di peso - spiega Nicolini – devo dire che è stato un lavoro titanico, perché ho preso 400 pugili di tutti i tempi e ho iniziato a scremare piano piano. Credo di essere giunto a un buon risultato, poi ovviamente c'entra un po' di tifo personale ma credo di aver sgrassato bene”. Prima pugile mediocre – questa l'autoironica definizione – poi appassionato amante di quello che, ricorda Nicolini, è sempre stato un veicolo di riscatto sociale, prima che uno sport. Da qui la voglia di raccontare di uomini dal vissuto spesso difficile, a volte tragico, ma sempre affascinante. A volte anche Meraviglioso, come il pugile che ha fatto scattare in lui la scintilla. “Nell'87 – racconta Nicolini - cominciai ad andare al Padova ring dopo aver visto Marvin Hagler, questo pugile meraviglioso, come il suo soprannome, che avanzava sempre”.
Nel servizio le parole dell'autore del libro, Marco Nicolini