Abbiamo letto con molto interesse il comunicato stampa divulgato dal partito di maggioranza relativa lo scorso mercoledì 23 dicembre.
Il P.D.C.S. "ritiene che ogni Coalizione non possa reggersi sulla sommatoria di sigle ma sulla capacità degli alleati di trovare condivisione sui progetti da realizzare e mettendo da parte nostalgiche idee di contrapposizione su base ideologica, superate dal tempo e dalla storia".
Affermazione a tal punto condivisibile da apparire pressoché scontata, ma che se viene ben analizzata fa trasparire in realtà un certo nervosismo da parte dell'organizzazione politica che guida il governo del Paese da quasi 30 anni ininterrottamente.
È infatti chiaro il riferimento agli ultimi sviluppi del Tavolo Riformista, il cui promotore è il P.S.D. alleato proprio del P.D.C.S..
Il progetto di ridare unità politica e organizzativa alla sinistra riformista sammarinese fa paura e fa paura soprattutto a chi con la concretizzazione di questa iniziativa teme di perdere il potere negoziale che gli ha permesso di fare il bello e il cattivo tempo nella gestione della cosa pubblica per un lunghissimo periodo storico.
Perciò diciamo: riformisti, forza e coraggio. Se queste sono le reazioni, significa che la strada intrapresa è quella giusta e bisogna andare avanti con assoluta determinazione con l'obbiettivo di creare al più presto una grande forza del riformismo socialista, democratico e liberale, in grado di portare avanti un progetto di profondo rinnovamento della politica e di radicale cambiamento della Repubblica di San Marino.
Nostalgica infatti è la visione di chi, con argomentazioni intrise di qualunquismo, si oppone all'affermazione di una moderna democrazia dell'alternanza tra progressisti e conservatori, che viene praticata nella stragrande maggioranza dei sistemi politici del mondo occidentale. Ma si sa, fa sempre comodo richiamarsi alla nostalgia e alle contrapposizioni ideologiche quando c'è da difendere un posticino di governo.
Siamo certi che stavolta i riformisti, memori degli errori compiuti nel passato anche recente, non si faranno intimidire e andranno fino in fondo.
LABDEM: "Unità della sinistra, avanti tutta!"
Abbiamo letto con molto interesse il comunicato stampa divulgato dal partito di maggioranza relativa lo scorso mercoledì 23 dicembre.
Il P.D.C.S. "ritiene che ogni Coalizione non possa reggersi sulla sommatoria di sigle ma sulla capacità degli alleati di trovare condivisione sui progetti da realizzare e mettendo da parte nostalgiche idee di contrapposizione su base ideologica, superate dal tempo e dalla storia".
Affermazione a tal punto condivisibile da apparire pressoché scontata, ma che se viene ben analizzata fa trasparire in realtà un certo nervosismo da parte dell'organizzazione politica che guida il governo del Paese da quasi 30 anni ininterrottamente.
È infatti chiaro il riferimento agli ultimi sviluppi del Tavolo Riformista, il cui promotore è il P.S.D. alleato proprio del P.D.C.S..
Il progetto di ridare unità politica e organizzativa alla sinistra riformista sammarinese fa paura e fa paura soprattutto a chi con la concretizzazione di questa iniziativa teme di perdere il potere negoziale che gli ha permesso di fare il bello e il cattivo tempo nella gestione della cosa pubblica per un lunghissimo periodo storico.
Perciò diciamo: riformisti, forza e coraggio. Se queste sono le reazioni, significa che la strada intrapresa è quella giusta e bisogna andare avanti con assoluta determinazione con l'obbiettivo di creare al più presto una grande forza del riformismo socialista, democratico e liberale, in grado di portare avanti un progetto di profondo rinnovamento della politica e di radicale cambiamento della Repubblica di San Marino.
Nostalgica infatti è la visione di chi, con argomentazioni intrise di qualunquismo, si oppone all'affermazione di una moderna democrazia dell'alternanza tra progressisti e conservatori, che viene praticata nella stragrande maggioranza dei sistemi politici del mondo occidentale. Ma si sa, fa sempre comodo richiamarsi alla nostalgia e alle contrapposizioni ideologiche quando c'è da difendere un posticino di governo.
Siamo certi che stavolta i riformisti, memori degli errori compiuti nel passato anche recente, non si faranno intimidire e andranno fino in fondo.
Comunicato stampa
Laboratorio Democratico
Il P.D.C.S. "ritiene che ogni Coalizione non possa reggersi sulla sommatoria di sigle ma sulla capacità degli alleati di trovare condivisione sui progetti da realizzare e mettendo da parte nostalgiche idee di contrapposizione su base ideologica, superate dal tempo e dalla storia".
Affermazione a tal punto condivisibile da apparire pressoché scontata, ma che se viene ben analizzata fa trasparire in realtà un certo nervosismo da parte dell'organizzazione politica che guida il governo del Paese da quasi 30 anni ininterrottamente.
È infatti chiaro il riferimento agli ultimi sviluppi del Tavolo Riformista, il cui promotore è il P.S.D. alleato proprio del P.D.C.S..
Il progetto di ridare unità politica e organizzativa alla sinistra riformista sammarinese fa paura e fa paura soprattutto a chi con la concretizzazione di questa iniziativa teme di perdere il potere negoziale che gli ha permesso di fare il bello e il cattivo tempo nella gestione della cosa pubblica per un lunghissimo periodo storico.
Perciò diciamo: riformisti, forza e coraggio. Se queste sono le reazioni, significa che la strada intrapresa è quella giusta e bisogna andare avanti con assoluta determinazione con l'obbiettivo di creare al più presto una grande forza del riformismo socialista, democratico e liberale, in grado di portare avanti un progetto di profondo rinnovamento della politica e di radicale cambiamento della Repubblica di San Marino.
Nostalgica infatti è la visione di chi, con argomentazioni intrise di qualunquismo, si oppone all'affermazione di una moderna democrazia dell'alternanza tra progressisti e conservatori, che viene praticata nella stragrande maggioranza dei sistemi politici del mondo occidentale. Ma si sa, fa sempre comodo richiamarsi alla nostalgia e alle contrapposizioni ideologiche quando c'è da difendere un posticino di governo.
Siamo certi che stavolta i riformisti, memori degli errori compiuti nel passato anche recente, non si faranno intimidire e andranno fino in fondo.
LABDEM: "Unità della sinistra, avanti tutta!"
Abbiamo letto con molto interesse il comunicato stampa divulgato dal partito di maggioranza relativa lo scorso mercoledì 23 dicembre.
Il P.D.C.S. "ritiene che ogni Coalizione non possa reggersi sulla sommatoria di sigle ma sulla capacità degli alleati di trovare condivisione sui progetti da realizzare e mettendo da parte nostalgiche idee di contrapposizione su base ideologica, superate dal tempo e dalla storia".
Affermazione a tal punto condivisibile da apparire pressoché scontata, ma che se viene ben analizzata fa trasparire in realtà un certo nervosismo da parte dell'organizzazione politica che guida il governo del Paese da quasi 30 anni ininterrottamente.
È infatti chiaro il riferimento agli ultimi sviluppi del Tavolo Riformista, il cui promotore è il P.S.D. alleato proprio del P.D.C.S..
Il progetto di ridare unità politica e organizzativa alla sinistra riformista sammarinese fa paura e fa paura soprattutto a chi con la concretizzazione di questa iniziativa teme di perdere il potere negoziale che gli ha permesso di fare il bello e il cattivo tempo nella gestione della cosa pubblica per un lunghissimo periodo storico.
Perciò diciamo: riformisti, forza e coraggio. Se queste sono le reazioni, significa che la strada intrapresa è quella giusta e bisogna andare avanti con assoluta determinazione con l'obbiettivo di creare al più presto una grande forza del riformismo socialista, democratico e liberale, in grado di portare avanti un progetto di profondo rinnovamento della politica e di radicale cambiamento della Repubblica di San Marino.
Nostalgica infatti è la visione di chi, con argomentazioni intrise di qualunquismo, si oppone all'affermazione di una moderna democrazia dell'alternanza tra progressisti e conservatori, che viene praticata nella stragrande maggioranza dei sistemi politici del mondo occidentale. Ma si sa, fa sempre comodo richiamarsi alla nostalgia e alle contrapposizioni ideologiche quando c'è da difendere un posticino di governo.
Siamo certi che stavolta i riformisti, memori degli errori compiuti nel passato anche recente, non si faranno intimidire e andranno fino in fondo.
Comunicato stampa
Laboratorio Democratico
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