Le ultime vicende politiche riguardanti la vicenda dei grandi debitori e la nomina della presidenza della Fondazione Cassa di Risparmio meritano di certo qualche approfondimento.
La proposta di rendere pubblici i nominativi dei grandi debitori di quelle banche che siano state aiutate dallo Stato era già stata avanzata dalla nostra rappresentanza consiliare già nella legislatura precedente. Non potrebbe essere altrimenti. Se una banca è aiutata dallo Stato significa che a pagare per i sui debitori insolventi sono i contribuenti. Questo fatto inverte l’ordine del rapporto fra tutela della privacy e trasparenza, e rende giusta e doverosa la pubblicazione dei nominativi di coloro per i quali i contribuenti, e dunque i cittadini, sono chiamati a pagare.
Ciò detto, vogliamo far notare alla maggioranza, la quale si è impegnata ad avviare su questo tema “un confronto con gli operatori del sistema”, che gli stessi operatori, per il tramite del presidente dell’Associazione Bancaria Sammarinese che li rappresenta nella loro totalità, aveva già espresso la volontà di procedere in questa direzione prima ancora della proposta del Presidente ABI.
Pertanto, chiediamo al Governo di agire subito con atti concreti. Il raggiungimento di questa importante misura di trasparenza non necessità di alcun confronto. Per conoscere i nominativi dei grandi debitori è sufficiente attivare la centrale rischi, la quale è già pronta da tempo, come affermato dall’ex Segretario alle Finanze Capicchioni. I motivi per cui rimanga ancora spenta non sono spiegabili e alimentano gravi dubbi.
Senza la possibilità di conoscere chi siano i grandi debitori non è possibile nemmeno procedere nei confronti di quei vertici degli istituti che abbiano concesso prestiti in modo incauto o fraudolento, un proposito - questo - espresso dall’attuale Segretario alle Finanze, Simone Celli. Attendiamo che alle parole seguano i fatti, certi che non si tratti un proclama tattico o di un guanto di sfida lanciato in mezzo alla guerra per banche.
Per quanto concerne la nomina del Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio evidenziamo come la volontà di coinvolgimento della opposizioni nelle scelte strategiche debba ancora entrare a far parte della cultura politica del Paese. Lunedì il Consiglio prenderà la sua decisione. Ad oggi, ancora non conosciamo quale sia la rosa dei nomi che sarà portata dalla maggioranza. Siamo stati istruiti sul profilo del candidato soltanto venerdì scorso, con l’invito a trovare, in tre giorni, delle disponibilità. Il metodo utilizzato dunque è quello di sempre, con l’aggravante che a scegliere su una Banca che è patrimonio di tutti i sammarinesi non è una maggioranza effettiva, ma una coalizione politica che rappresenta un terzo dei votanti.
Movimento Democratico San Marino Insieme
La proposta di rendere pubblici i nominativi dei grandi debitori di quelle banche che siano state aiutate dallo Stato era già stata avanzata dalla nostra rappresentanza consiliare già nella legislatura precedente. Non potrebbe essere altrimenti. Se una banca è aiutata dallo Stato significa che a pagare per i sui debitori insolventi sono i contribuenti. Questo fatto inverte l’ordine del rapporto fra tutela della privacy e trasparenza, e rende giusta e doverosa la pubblicazione dei nominativi di coloro per i quali i contribuenti, e dunque i cittadini, sono chiamati a pagare.
Ciò detto, vogliamo far notare alla maggioranza, la quale si è impegnata ad avviare su questo tema “un confronto con gli operatori del sistema”, che gli stessi operatori, per il tramite del presidente dell’Associazione Bancaria Sammarinese che li rappresenta nella loro totalità, aveva già espresso la volontà di procedere in questa direzione prima ancora della proposta del Presidente ABI.
Pertanto, chiediamo al Governo di agire subito con atti concreti. Il raggiungimento di questa importante misura di trasparenza non necessità di alcun confronto. Per conoscere i nominativi dei grandi debitori è sufficiente attivare la centrale rischi, la quale è già pronta da tempo, come affermato dall’ex Segretario alle Finanze Capicchioni. I motivi per cui rimanga ancora spenta non sono spiegabili e alimentano gravi dubbi.
Senza la possibilità di conoscere chi siano i grandi debitori non è possibile nemmeno procedere nei confronti di quei vertici degli istituti che abbiano concesso prestiti in modo incauto o fraudolento, un proposito - questo - espresso dall’attuale Segretario alle Finanze, Simone Celli. Attendiamo che alle parole seguano i fatti, certi che non si tratti un proclama tattico o di un guanto di sfida lanciato in mezzo alla guerra per banche.
Per quanto concerne la nomina del Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio evidenziamo come la volontà di coinvolgimento della opposizioni nelle scelte strategiche debba ancora entrare a far parte della cultura politica del Paese. Lunedì il Consiglio prenderà la sua decisione. Ad oggi, ancora non conosciamo quale sia la rosa dei nomi che sarà portata dalla maggioranza. Siamo stati istruiti sul profilo del candidato soltanto venerdì scorso, con l’invito a trovare, in tre giorni, delle disponibilità. Il metodo utilizzato dunque è quello di sempre, con l’aggravante che a scegliere su una Banca che è patrimonio di tutti i sammarinesi non è una maggioranza effettiva, ma una coalizione politica che rappresenta un terzo dei votanti.
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