“Finalmente oggi si mettono in chiaro, da parte della Giustizia, importanti elementi di verità.
Perché la decisione del Giudice dell’udienza preliminare (Gup) segna formalmente uno snodo fondamentale per reinquadrare l’intera vicenda AERADRIA, sgombrando il campo di fatto dalle accuse che sono piovute addosso come insopportabili macigni negli ultimi quattro anni. Il Gup ha disposto l’archiviazione sull’associazione per delinquere ‘perché il fatto non sussiste’, così come le ipotesi d’accusa di reati societari, dalle false comunicazioni sociali alla bancarotta fraudolenta ‘per non aver commesso il fatto’. E’ una svolta decisiva che mi solleva enormemente dopo anni, mesi, settimane, giorni, è inutile nasconderlo, di grande sofferenza e dolore profondo. Non ho mai potuto accettare in questo difficile periodo come la mia storia, la mia vita di persona nata e cresciuta in questa città fosse rappresentata come quella di un membro di una ‘associazione dedita al delinquere’. Mi sono sempre riconosciuto e identificato in quel senso di rispetto e di dignità delle istituzioni e della cosa pubblica, frutto degli insegnamenti e di una tradizione famigliare fondata su principi rigorosi e non negoziabili di legalità e onestà. Se avessi pensato anche per un solo attimo di avere agito al di fuori del perimetro delle norme, non avrei esitato ad assumere le decisioni conseguenti. Perché prima di tutto c’è la responsabilità nei confronti della cosa pubblica della città e dei suoi cittadini, gli stessi che un anno fa mi hanno riconfermato la fiducia, credendo nella linearità e nell’onorabilità di questa amministrazione.
Ora nel corso delle successive fasi sono certo che si farà giustizia e che finalmente si restituirà una fotografia comprensibile della realtà di una storia ventennale. Sarà in quella sede che verranno assunte nella loro interezza carte, documenti, fatti accertati e specifici ruoli anche in relazione all’accusa, residuale, relativa al sostegno dei piani di marketing per vettori low cost nell’anno 2006; sostegno preteso dall’accusa come fittizio. Servirà pazienza e tempo ma metro dopo metro, documento dopo documento, carta dopo carta, si ristabilirà la verità, la nettezza e l’assoluta onestà dell’esercizio del mio ruolo pubblico sul caso in questione. Perché non basta che, nella sostanza, l’ipotesi di abuso di ufficio sia oramai considerato intrinseco alla carica di amministratori locali oramai esposti a tutto; così come non basta che nella sostanza tutti sappiano che nessuno in questa vicenda si sia intascato un euro e che si sia agito per salvare l’aeroporto. E oggi un fondamentale riscontro sulla realtà dele cose lo si è già assunto con la decisione del Giudice dell’udienza preliminare.
Sono convinto che il Tribunale giudicherà senza alcun pregiudizio, facendo finalmente chiarezza su 20 anni di gestione dell’aeroporto di Rimini. Un’infrastruttura oggettivamente strategica, la cui fortuna è strettamente collegata al successo del sistema turistico locale nel suo insieme. Non lo dico io ma lo dicono i numeri, le cifre, i dati, la situazione analoga che vede interessati decine di altri scali in Italia e in Europa. Scali che, peraltro, sostengono economicamente i vettori per milioni di euro all’anno anche con il contributo degli Enti Pubblici.
E dico questo con la consapevolezza che la strategicità dell’aeroporto non debba comunque essere sovrapposta a eventuali, specifici errori e/o condotte e le conseguenti responsabilità.
La svolta odierna rende ancora più salda la determinazione circa il prosieguo del cammino amministrativo e il mio personale impegno a servizio di esso. La mia serenità viaggia di pari passo alla mia risolutezza nel portare avanti la responsabilità che i riminesi mi hanno voluto assegnare un anno fa.
Infine, voglio rivolgere il mio ringraziamento al’avvocato, professor Nicola Mazzacuva, che puntualmente ha rappresentato gli elementi fattuali e giuridici in sede di udienza preliminare con competenza e professionalità, a servizio dei fatti veri e accertati”.
comunicato stampa
Perché la decisione del Giudice dell’udienza preliminare (Gup) segna formalmente uno snodo fondamentale per reinquadrare l’intera vicenda AERADRIA, sgombrando il campo di fatto dalle accuse che sono piovute addosso come insopportabili macigni negli ultimi quattro anni. Il Gup ha disposto l’archiviazione sull’associazione per delinquere ‘perché il fatto non sussiste’, così come le ipotesi d’accusa di reati societari, dalle false comunicazioni sociali alla bancarotta fraudolenta ‘per non aver commesso il fatto’. E’ una svolta decisiva che mi solleva enormemente dopo anni, mesi, settimane, giorni, è inutile nasconderlo, di grande sofferenza e dolore profondo. Non ho mai potuto accettare in questo difficile periodo come la mia storia, la mia vita di persona nata e cresciuta in questa città fosse rappresentata come quella di un membro di una ‘associazione dedita al delinquere’. Mi sono sempre riconosciuto e identificato in quel senso di rispetto e di dignità delle istituzioni e della cosa pubblica, frutto degli insegnamenti e di una tradizione famigliare fondata su principi rigorosi e non negoziabili di legalità e onestà. Se avessi pensato anche per un solo attimo di avere agito al di fuori del perimetro delle norme, non avrei esitato ad assumere le decisioni conseguenti. Perché prima di tutto c’è la responsabilità nei confronti della cosa pubblica della città e dei suoi cittadini, gli stessi che un anno fa mi hanno riconfermato la fiducia, credendo nella linearità e nell’onorabilità di questa amministrazione.
Ora nel corso delle successive fasi sono certo che si farà giustizia e che finalmente si restituirà una fotografia comprensibile della realtà di una storia ventennale. Sarà in quella sede che verranno assunte nella loro interezza carte, documenti, fatti accertati e specifici ruoli anche in relazione all’accusa, residuale, relativa al sostegno dei piani di marketing per vettori low cost nell’anno 2006; sostegno preteso dall’accusa come fittizio. Servirà pazienza e tempo ma metro dopo metro, documento dopo documento, carta dopo carta, si ristabilirà la verità, la nettezza e l’assoluta onestà dell’esercizio del mio ruolo pubblico sul caso in questione. Perché non basta che, nella sostanza, l’ipotesi di abuso di ufficio sia oramai considerato intrinseco alla carica di amministratori locali oramai esposti a tutto; così come non basta che nella sostanza tutti sappiano che nessuno in questa vicenda si sia intascato un euro e che si sia agito per salvare l’aeroporto. E oggi un fondamentale riscontro sulla realtà dele cose lo si è già assunto con la decisione del Giudice dell’udienza preliminare.
Sono convinto che il Tribunale giudicherà senza alcun pregiudizio, facendo finalmente chiarezza su 20 anni di gestione dell’aeroporto di Rimini. Un’infrastruttura oggettivamente strategica, la cui fortuna è strettamente collegata al successo del sistema turistico locale nel suo insieme. Non lo dico io ma lo dicono i numeri, le cifre, i dati, la situazione analoga che vede interessati decine di altri scali in Italia e in Europa. Scali che, peraltro, sostengono economicamente i vettori per milioni di euro all’anno anche con il contributo degli Enti Pubblici.
E dico questo con la consapevolezza che la strategicità dell’aeroporto non debba comunque essere sovrapposta a eventuali, specifici errori e/o condotte e le conseguenti responsabilità.
La svolta odierna rende ancora più salda la determinazione circa il prosieguo del cammino amministrativo e il mio personale impegno a servizio di esso. La mia serenità viaggia di pari passo alla mia risolutezza nel portare avanti la responsabilità che i riminesi mi hanno voluto assegnare un anno fa.
Infine, voglio rivolgere il mio ringraziamento al’avvocato, professor Nicola Mazzacuva, che puntualmente ha rappresentato gli elementi fattuali e giuridici in sede di udienza preliminare con competenza e professionalità, a servizio dei fatti veri e accertati”.
comunicato stampa
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