Il Partito Socialista ritiene che il governo abbia oltremodo oltrepassato ogni limite con l’emanazione di decreti bancari tipici dei regimi autoritari. La maggioranza sta raccontando bugie ai cittadini probabilmente con l’unico obiettivo di tentare di nascondere ai cittadini che lo sceriffo generale e il Presidente di Banca Centrale hanno fatto “cilecca” per l’ennesima volta: forse non sono riusciti a reperire le risorse finanziarie (che avrebbero indebitando esternamente il Paese) necessarie a fronteggiare la grave crisi di liquidità che gli stessi luminari della finanza di Banca Centrale hanno generato a causa della loro incapacità di gestire la fantomatica AQR, trasformando un eventuale problema patrimoniale in un problema di liquidità. Nella sostanza, una parte del governo è stata costretta ad indebitare internamente San Marino (utilizzando i fondi pensione) per rimediare agli errori della governance di Banca Centrale verso la quale ha giurato fiducia incondizionata. La contingenza ha acuito le criticità di un’azione politica inadeguata al punto da richiedere una manifestazione pubblica di tutti i sammarinesi, che si estenda non solo alle rappresentanze politiche, ma riguardi anche le associazioni sindacali e di categoria, proprio in ragione dei diritti antichi che stanno per essere sovvertiti.
Nonostante alcuni membri della maggioranza recitino a memoria la filastrocca a loro inculcata da alcuni governanti, il credito di imposta (essendo una dicitura impropria) è un beneficio finanziario concesso dallo Stato alle banche che acquistano istituti di credito in difficoltà. In particolare, tali banche godono del beneficio di non dover pagare le tasse su eventuali utili futuri in concorrenza alla differenza fra attivo e passivo ricevuto. Tale beneficio non è nel bilancio dello Stato poiché non rappresenta alcun rapporto obbligatorio passivo. Inoltre sul credito di imposta deve vigilare Banca Centrale verso la quale, si ribadisce, il governo vanta fiducia incondizionata.
Trasformare il credito di imposta in debito pubblico significa indebitare lo Stato e attribuirgli il rischio paese, riducendo la possibilità di ridurre ulteriori perdite attraverso un controllo capace e responsabile da parte di Banca Centrale. Nella sostanza lo Stato non può fallire per il mancato incasso del credito di imposta, ma può fallire per il mancato rimborso dei titoli di Stato.
In merito all’obbligo di conversione dei debiti di Asset Banca in obbligazioni triennali di Cassa di Risparmio, il Partito Socialista fa notare la totale follia finanziaria alla base di tale operazione poiché:
- La normativa sammarinese in ottemperanza della Convenzione Monetaria relativa al fondo di garanzia dei depositanti di 100.000 euro non è stata applicata. Il Partito Socialista ritiene che il governo non possa continuare a raggirare gli accordi internazionali in essere a suo piacimento.
- Il normale principio rischio/rendimento non è stato rispettato poiché tutti i clienti sono stati trattati allo stesso modo a prescindere dal rendimento, dal rischio e dalla scadenza del denaro investito in Asset Banca ricevendo titoli obbligazionari triennali di Cassa di Risparmio. Tale approccio è tipico dei vecchi regimi autoritari in base ai quali, perlomeno nella forma, tutti devono percepire la medesima remunerazione a prescindere dal ruolo ricoperto e dal rischio assunto.
- La proprietà privata sembra essere diventata facoltativa a San Marino poiché detentori di conti correnti possono ritrovarsi con obbligazioni dalla sera alla mattina attraverso un semplice decreto emesso di domenica in qualche ora.
- Le imprese non avranno più la liquidità che avevano in conto corrente, magari necessaria a fare funzionare l’impresa stessa, ma vanteranno crediti verso banche a lungo termine con difficoltà che il governo dovrà ben giustificare.
- Il Partito Socialista rileva che tale operazione sia stata compiuta all’oscuro da tutte le rappresentanze del Paese in spregio alla democrazia.
Con crescente certezza economica e senza motivazione politica, il governo sta conducendo San Marino sull’orlo del fallimento, impoverendo tutti i cittadini. Il Partito Socialista ritiene importate evitare il disastro preannunciato, invitando la cittadinanza a manifestare pacificamente contro il governo, la governace di Banca Centrale e le ultime follie ingiuriose come il blocco ingiustificato dei risparmi di aziende e cittadini per i prossimi tre anni.
comunicato stampa
Ufficio Stampa del Partito Socialista
Nonostante alcuni membri della maggioranza recitino a memoria la filastrocca a loro inculcata da alcuni governanti, il credito di imposta (essendo una dicitura impropria) è un beneficio finanziario concesso dallo Stato alle banche che acquistano istituti di credito in difficoltà. In particolare, tali banche godono del beneficio di non dover pagare le tasse su eventuali utili futuri in concorrenza alla differenza fra attivo e passivo ricevuto. Tale beneficio non è nel bilancio dello Stato poiché non rappresenta alcun rapporto obbligatorio passivo. Inoltre sul credito di imposta deve vigilare Banca Centrale verso la quale, si ribadisce, il governo vanta fiducia incondizionata.
Trasformare il credito di imposta in debito pubblico significa indebitare lo Stato e attribuirgli il rischio paese, riducendo la possibilità di ridurre ulteriori perdite attraverso un controllo capace e responsabile da parte di Banca Centrale. Nella sostanza lo Stato non può fallire per il mancato incasso del credito di imposta, ma può fallire per il mancato rimborso dei titoli di Stato.
In merito all’obbligo di conversione dei debiti di Asset Banca in obbligazioni triennali di Cassa di Risparmio, il Partito Socialista fa notare la totale follia finanziaria alla base di tale operazione poiché:
- La normativa sammarinese in ottemperanza della Convenzione Monetaria relativa al fondo di garanzia dei depositanti di 100.000 euro non è stata applicata. Il Partito Socialista ritiene che il governo non possa continuare a raggirare gli accordi internazionali in essere a suo piacimento.
- Il normale principio rischio/rendimento non è stato rispettato poiché tutti i clienti sono stati trattati allo stesso modo a prescindere dal rendimento, dal rischio e dalla scadenza del denaro investito in Asset Banca ricevendo titoli obbligazionari triennali di Cassa di Risparmio. Tale approccio è tipico dei vecchi regimi autoritari in base ai quali, perlomeno nella forma, tutti devono percepire la medesima remunerazione a prescindere dal ruolo ricoperto e dal rischio assunto.
- La proprietà privata sembra essere diventata facoltativa a San Marino poiché detentori di conti correnti possono ritrovarsi con obbligazioni dalla sera alla mattina attraverso un semplice decreto emesso di domenica in qualche ora.
- Le imprese non avranno più la liquidità che avevano in conto corrente, magari necessaria a fare funzionare l’impresa stessa, ma vanteranno crediti verso banche a lungo termine con difficoltà che il governo dovrà ben giustificare.
- Il Partito Socialista rileva che tale operazione sia stata compiuta all’oscuro da tutte le rappresentanze del Paese in spregio alla democrazia.
Con crescente certezza economica e senza motivazione politica, il governo sta conducendo San Marino sull’orlo del fallimento, impoverendo tutti i cittadini. Il Partito Socialista ritiene importate evitare il disastro preannunciato, invitando la cittadinanza a manifestare pacificamente contro il governo, la governace di Banca Centrale e le ultime follie ingiuriose come il blocco ingiustificato dei risparmi di aziende e cittadini per i prossimi tre anni.
comunicato stampa
Ufficio Stampa del Partito Socialista
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