Grazie a tutti! Il primo pensiero che la Democrazia Cristiana desidera rivolgere è un sentito ringraziamento a tutti coloro che ieri pomeriggio sono venuti a manifestare sul Pianello per fare sentire la propria voce a questo Governo, mostratosi sordo ad ogni sollecitazione fino ad oggi.
I numerosi partecipanti che hanno risposto pacificamente all’invito di tutte le forze dell’Opposizione, alle quali si sono uniti anche gli imprenditori di ANIS e i sindacati di CSU, sono la risposta più forte all’autoreferenzialità del Governo, ed un chiaro richiamo alla necessità della apertura di un dialogo reale con tutti i soggetti che possono contribuire al bene del Paese.
Tuttavia, non sono tanto i numeri che ci fanno impressione, ma la straordinarietà del momento. Una manifestazione alla quale hanno aderito, a diverso titolo e con motivazioni diverse, tutte le forze rappresentative del Paese, da quelle politiche a quelle economico-sociali, per dire una cosa sola al Governo: state sbagliando nell’affrontare i problemi più importanti e le questioni nevralgiche che stanno alla base dello sviluppo del nostro Paese.
Nelle scelte che contano per il Paese, il Governo ha fallito completamente l’approccio ai problemi. Infatti, sebbene i voti legittimino sempre alle decisioni, il ruolo di chi governa “obbliga” ad ascoltare le istanze del Paese. Per governare bisogna partire dal dialogo e dal confronto, fare sistema e sapere fare sintesi tra le differenti istanze.
Questo è un Governo che divide il Paese ma, paradossalmente, è riuscito ad unirne gli opposti. Imprenditori e sindacalisti insieme per manifestare non si sono mia visti in questo Paese. Lo stesso dicasi per le forze politiche di opposizione che hanno visioni completamente diverse del Paese. Questo è sicuramente un primato del “nuovo”, a cui nessuno in precedenza era giunto… ed in soli sei mesi!
Inoltre, anche per il modo in cui si sono susseguiti gli eventi fino al momento della manifestazione, ci permettiamo alcune considerazioni politiche.
La confermata partecipazione della CSU, che fino all’ultimo momento sembrava dovesse essere assente per il tentativo del Governo di trovare un’intesa, ha reso palese anche quanto da noi affermato fino ad oggi, su chi stia conducendo realmente le sorti del Paese.
Infatti, se quanto si cercava di definire fra Governo e forze sindacali è saltato per la mancata condivisione da parte di BCSM, fa emergere con estrema chiarezza, come la tanto decantata e legittima autonomia di Banca Centrale, non si limiti alla sola vigilanza sul sistema bancario ma si estenda a scelte strategiche riguardanti la gestione e l’organizzazione del sistema stesso, secondo intendimenti che il Governo ha da tempo avvallato.
La confermata partecipazione della CSU, che fino all’ultimo momento sembrava dovesse essere assente per il tentativo del Governo di trovare un’intesa, ha reso palese anche quanto da noi affermato fino ad oggi, su chi stia conducendo realmente le sorti del Paese.
Infatti, se quanto si cercava di definire fra Governo e forze sindacali è saltato per la mancata condivisione da parte di BCSM, fa emergere con estrema chiarezza, come la tanto decantata e legittima autonomia di Banca Centrale, non si limiti alla sola vigilanza sul sistema bancario ma si estenda a scelte strategiche riguardanti la gestione e l’organizzazione del sistema stesso, secondo intendimenti che il Governo ha da tempo avvallato.
L’Ufficio Stampa del PDCS
I numerosi partecipanti che hanno risposto pacificamente all’invito di tutte le forze dell’Opposizione, alle quali si sono uniti anche gli imprenditori di ANIS e i sindacati di CSU, sono la risposta più forte all’autoreferenzialità del Governo, ed un chiaro richiamo alla necessità della apertura di un dialogo reale con tutti i soggetti che possono contribuire al bene del Paese.
Tuttavia, non sono tanto i numeri che ci fanno impressione, ma la straordinarietà del momento. Una manifestazione alla quale hanno aderito, a diverso titolo e con motivazioni diverse, tutte le forze rappresentative del Paese, da quelle politiche a quelle economico-sociali, per dire una cosa sola al Governo: state sbagliando nell’affrontare i problemi più importanti e le questioni nevralgiche che stanno alla base dello sviluppo del nostro Paese.
Nelle scelte che contano per il Paese, il Governo ha fallito completamente l’approccio ai problemi. Infatti, sebbene i voti legittimino sempre alle decisioni, il ruolo di chi governa “obbliga” ad ascoltare le istanze del Paese. Per governare bisogna partire dal dialogo e dal confronto, fare sistema e sapere fare sintesi tra le differenti istanze.
Questo è un Governo che divide il Paese ma, paradossalmente, è riuscito ad unirne gli opposti. Imprenditori e sindacalisti insieme per manifestare non si sono mia visti in questo Paese. Lo stesso dicasi per le forze politiche di opposizione che hanno visioni completamente diverse del Paese. Questo è sicuramente un primato del “nuovo”, a cui nessuno in precedenza era giunto… ed in soli sei mesi!
Inoltre, anche per il modo in cui si sono susseguiti gli eventi fino al momento della manifestazione, ci permettiamo alcune considerazioni politiche.
La confermata partecipazione della CSU, che fino all’ultimo momento sembrava dovesse essere assente per il tentativo del Governo di trovare un’intesa, ha reso palese anche quanto da noi affermato fino ad oggi, su chi stia conducendo realmente le sorti del Paese.
Infatti, se quanto si cercava di definire fra Governo e forze sindacali è saltato per la mancata condivisione da parte di BCSM, fa emergere con estrema chiarezza, come la tanto decantata e legittima autonomia di Banca Centrale, non si limiti alla sola vigilanza sul sistema bancario ma si estenda a scelte strategiche riguardanti la gestione e l’organizzazione del sistema stesso, secondo intendimenti che il Governo ha da tempo avvallato.
La confermata partecipazione della CSU, che fino all’ultimo momento sembrava dovesse essere assente per il tentativo del Governo di trovare un’intesa, ha reso palese anche quanto da noi affermato fino ad oggi, su chi stia conducendo realmente le sorti del Paese.
Infatti, se quanto si cercava di definire fra Governo e forze sindacali è saltato per la mancata condivisione da parte di BCSM, fa emergere con estrema chiarezza, come la tanto decantata e legittima autonomia di Banca Centrale, non si limiti alla sola vigilanza sul sistema bancario ma si estenda a scelte strategiche riguardanti la gestione e l’organizzazione del sistema stesso, secondo intendimenti che il Governo ha da tempo avvallato.
L’Ufficio Stampa del PDCS
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