In riferimento a quanto emerso nei giorni scorsi rispetto al fatto che San Marino, pur non essendo all'interno della black list redatta dall'Ecofin, sarebbe sotto osservazione rispetto in particolare all'art.73 della Legge 166/2013 (legge Igr) ed alla normativa sulle start-up, si precisa quanto segue.
In questa particolare fase storica, a livello internazionale è elevata la preoccupazione circa il trasferimento fittizio degli utili realizzato da imprese, in particolare le multinazionali, in Paesi a bassa fiscalità, con l'obiettivo di sottrarre il reddito dall'imposizione fiscale negli Stati dove il reddito stesso è prodotto.
E proprio per questo sono sotto esame i vari regimi incentivanti previsti dagli Stati, in particolare quelli al di fuori dell'Unione Europea.
Su questi punti si concentra il progetto Beps (Base Erosion and Profit Shifting) dell'Ocse per il rispetto degli standard minimi, che anche San Marino, insieme alla gran parte del mondo si è impegnato a rispettare già nella passata legislatura: la lista Ecofin è in stretta connessione con il progetto Beps.
In questa fase, in particolare, sono sotto attenzione questo genere di comportamenti relativamente ai redditi derivanti dallo sfruttamento di beni immateriali e proprietà intellettuale.
Quello che l’Ocse, che opera in piena sinergia con Ecofin, ha richiesto a San Marino, in particolare relativamente alle due normative sopra citate, è creare delle condizioni legislative che consentano di erogare i benefici fiscali soltanto ad aziende che si insediano effettivamente a San Marino, svolgendo una reale attività in territorio che porti alla produzione di redditi derivanti da beni immateriali o proprietà intellettuale.
In particolare, si richiede di introdurre dei precisi parametri che consentano di certificare che le attività di ricerca e sviluppo, di studio, di implementazione, ecc... legati ai beni immateriali ed alla proprietà intellettuale siano effettivamente svolte nel territorio del Paese dove la società paga le tasse. E che gli incentivi vengano dati solo in questa circostanza.
Ci sentiamo quindi di rassicurare gli operatori economici sul fatto che i regimi previsti dall'art.73 e dalla norma sulle start up non spariranno dal nostro ordinamento: l'obiettivo è rivedere le normative facendo sì che gli incentivi vadano soltanto alle aziende che pongono in essere attività sostanziali in territorio, con particolare riguardo, come detto, allo sfruttamento dei beni immateriali ed alla proprietà intellettuale.
Obiettivi, questi, pienamente in linea col percorso di trasparenza ed adesione agli standard internazionali che San Marino ha intrapreso.
Segreteria di Stato per le Finanze
Segreteria di Stato all’Industria e Lavoro
In questa particolare fase storica, a livello internazionale è elevata la preoccupazione circa il trasferimento fittizio degli utili realizzato da imprese, in particolare le multinazionali, in Paesi a bassa fiscalità, con l'obiettivo di sottrarre il reddito dall'imposizione fiscale negli Stati dove il reddito stesso è prodotto.
E proprio per questo sono sotto esame i vari regimi incentivanti previsti dagli Stati, in particolare quelli al di fuori dell'Unione Europea.
Su questi punti si concentra il progetto Beps (Base Erosion and Profit Shifting) dell'Ocse per il rispetto degli standard minimi, che anche San Marino, insieme alla gran parte del mondo si è impegnato a rispettare già nella passata legislatura: la lista Ecofin è in stretta connessione con il progetto Beps.
In questa fase, in particolare, sono sotto attenzione questo genere di comportamenti relativamente ai redditi derivanti dallo sfruttamento di beni immateriali e proprietà intellettuale.
Quello che l’Ocse, che opera in piena sinergia con Ecofin, ha richiesto a San Marino, in particolare relativamente alle due normative sopra citate, è creare delle condizioni legislative che consentano di erogare i benefici fiscali soltanto ad aziende che si insediano effettivamente a San Marino, svolgendo una reale attività in territorio che porti alla produzione di redditi derivanti da beni immateriali o proprietà intellettuale.
In particolare, si richiede di introdurre dei precisi parametri che consentano di certificare che le attività di ricerca e sviluppo, di studio, di implementazione, ecc... legati ai beni immateriali ed alla proprietà intellettuale siano effettivamente svolte nel territorio del Paese dove la società paga le tasse. E che gli incentivi vengano dati solo in questa circostanza.
Ci sentiamo quindi di rassicurare gli operatori economici sul fatto che i regimi previsti dall'art.73 e dalla norma sulle start up non spariranno dal nostro ordinamento: l'obiettivo è rivedere le normative facendo sì che gli incentivi vadano soltanto alle aziende che pongono in essere attività sostanziali in territorio, con particolare riguardo, come detto, allo sfruttamento dei beni immateriali ed alla proprietà intellettuale.
Obiettivi, questi, pienamente in linea col percorso di trasparenza ed adesione agli standard internazionali che San Marino ha intrapreso.
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