Da quello che il gruppo sanità della DC scrive nell’ultimo delirante comunicato, sulla situazione del “Casale La Fiorina” hanno ragione i familiari. Ma quali? Quelli che dicono che non c’è da mangiare o quelli che dicono che le cose vanno bene e il servizio erogato è adeguato?
Chi ha avuto per anni la responsabilità politica della Sanità sammarinese dovrebbe sapere bene che con le chiacchiere non si fa un buon servizio, non si costruisce nulla e non si risolvono i problemi.
Nonostante questo, però, le chiacchiere si continuano a fare, quando nel comunicato si sostiene che nella passata legislatura era già stato fatto tutto, che era tutto pronto per partire e che i progetti “in fase di studio avanzato sono stati lasciati alla Segreteria di Stato nel passaggio di consegne”.
Il “dossier” Casale La Fiorina conteneva un precontratto firmato dall’ISS e dalla società di gestione della RSA Casale La Fiorina in data 13 aprile 2015. Precontratto che definiva le modalità di passaggio della titolarità della società dal privato al pubblico. A corollario di tale passaggio di quote societarie, il contratto prevedeva varie obbligazioni in capo alla parte privata e a quella pubblica. Ma nulla di quanto previsto dal preaccordo era stato fatto.
Cosa era necessario fare?
Citiamo solo le cose più significative:
- accordo con le organizzazioni sindacali per il passaggio del personale dipendente della società privata, con contratto di tipo privatistico, sulla base delle esigenze della nuova struttura unificata, sotto il settore pubblico; (primo caso in assoluto di questo genere)
- trasformazione della RSA Casale La Fiorina da struttura a gestione privata a struttura a gestione pubblica (come richiesto dalla delibera del Consiglio Grande e Generale del 20 gennaio 2016 che approvava all’unanimità una Istanza d’Arengo sottoscritta da moltissimi concittadini) con conseguente modifica della convenzione tra Ecc.ma Camera e SUMS che pattuiva esplicitamente che la gestione dovesse essere di tipo privato;
- autorizzazione al funzionamento della nuova struttura da parte dell’Authority sanitaria con conseguente verifica ed adeguamento delle attrezzature, degli impianti e di tutti gli spazi che dovevano diventare operativi per permettere l’arrivo degli ospiti della sede di Cailungo;
- pianificazione finanziaria ed organizzativa (piano del budget, piano del personale) e conseguente copertura dei costi prevista dalle norme contabili dello Stato e da quelle specifiche dell’Istituto per la Sicurezza Sociale;
- pianificazione e gestione della fase di transizione dovuta alla unificazione del personale dedicato, della nuova struttura e delle conseguenti nuove procedure operative da implementare e verificare.
Cosa ha fatto la Segreteria di Stato entrante, assieme al nuovo Comitato Esecutivo dell’ISS? Ha fatto sì che tutto quello che era stato pattuito nel preaccordo e dal contenuto dell’Istanza d’Arengo approvata all’unanimità dal Consiglio Grande e Generale nel gennaio del 2016, diventasse realtà. Lo ha fatto con grande determinazione e superando ostacoli sicuramente non facili, come quello relativo al personale e come quello relativo al vincolo convenzionale sulla gestione della RSA, superato anche grazie al senso di responsabilità e di collaborazione della SUMS.
Alla faccia dell’immobilismo e delle chiacchiere che la DC ha fatto e continua a fare da troppo tempo, cavalcando strumentalmente anche situazioni delicate come quelle che si possono verificare durante un passaggio così importante come l’unificazione di due Case di Riposo, che richiede – come già detto – un periodo di attento monitoraggio delle eventuali criticità, per poi ricercare le soluzioni migliori.
Cosa che l’ISS nel suo complesso sta facendo.
Comunicato Stampa
La Segreteria di Stato
Chi ha avuto per anni la responsabilità politica della Sanità sammarinese dovrebbe sapere bene che con le chiacchiere non si fa un buon servizio, non si costruisce nulla e non si risolvono i problemi.
Nonostante questo, però, le chiacchiere si continuano a fare, quando nel comunicato si sostiene che nella passata legislatura era già stato fatto tutto, che era tutto pronto per partire e che i progetti “in fase di studio avanzato sono stati lasciati alla Segreteria di Stato nel passaggio di consegne”.
Il “dossier” Casale La Fiorina conteneva un precontratto firmato dall’ISS e dalla società di gestione della RSA Casale La Fiorina in data 13 aprile 2015. Precontratto che definiva le modalità di passaggio della titolarità della società dal privato al pubblico. A corollario di tale passaggio di quote societarie, il contratto prevedeva varie obbligazioni in capo alla parte privata e a quella pubblica. Ma nulla di quanto previsto dal preaccordo era stato fatto.
Cosa era necessario fare?
Citiamo solo le cose più significative:
- accordo con le organizzazioni sindacali per il passaggio del personale dipendente della società privata, con contratto di tipo privatistico, sulla base delle esigenze della nuova struttura unificata, sotto il settore pubblico; (primo caso in assoluto di questo genere)
- trasformazione della RSA Casale La Fiorina da struttura a gestione privata a struttura a gestione pubblica (come richiesto dalla delibera del Consiglio Grande e Generale del 20 gennaio 2016 che approvava all’unanimità una Istanza d’Arengo sottoscritta da moltissimi concittadini) con conseguente modifica della convenzione tra Ecc.ma Camera e SUMS che pattuiva esplicitamente che la gestione dovesse essere di tipo privato;
- autorizzazione al funzionamento della nuova struttura da parte dell’Authority sanitaria con conseguente verifica ed adeguamento delle attrezzature, degli impianti e di tutti gli spazi che dovevano diventare operativi per permettere l’arrivo degli ospiti della sede di Cailungo;
- pianificazione finanziaria ed organizzativa (piano del budget, piano del personale) e conseguente copertura dei costi prevista dalle norme contabili dello Stato e da quelle specifiche dell’Istituto per la Sicurezza Sociale;
- pianificazione e gestione della fase di transizione dovuta alla unificazione del personale dedicato, della nuova struttura e delle conseguenti nuove procedure operative da implementare e verificare.
Cosa ha fatto la Segreteria di Stato entrante, assieme al nuovo Comitato Esecutivo dell’ISS? Ha fatto sì che tutto quello che era stato pattuito nel preaccordo e dal contenuto dell’Istanza d’Arengo approvata all’unanimità dal Consiglio Grande e Generale nel gennaio del 2016, diventasse realtà. Lo ha fatto con grande determinazione e superando ostacoli sicuramente non facili, come quello relativo al personale e come quello relativo al vincolo convenzionale sulla gestione della RSA, superato anche grazie al senso di responsabilità e di collaborazione della SUMS.
Alla faccia dell’immobilismo e delle chiacchiere che la DC ha fatto e continua a fare da troppo tempo, cavalcando strumentalmente anche situazioni delicate come quelle che si possono verificare durante un passaggio così importante come l’unificazione di due Case di Riposo, che richiede – come già detto – un periodo di attento monitoraggio delle eventuali criticità, per poi ricercare le soluzioni migliori.
Cosa che l’ISS nel suo complesso sta facendo.
Comunicato Stampa
La Segreteria di Stato
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