Dopo la conferenza stampa del 19 luglio del San Marino Calcio e la replica successiva ai microfoni di San Marino RTV del Presidente Marco Tura e relativo comunicato stampa, il Club aveva deciso di non fare comunicati, in attesa di consultare i propri legali per l’avvio delle procedure in difesa dei propri diritti.
Questa mattina, il C.O.N.S. ha pubblicato una lettera, atta a chiarire la diatriba tra il San Marino Calcio e la F.S.G.C. in merito all’affiliazione che pubblichiamo integralmente.
Ci preme sottolineare, con estremo rammarico che, i mesi trascorsi a cercare di difendere la posizione del Club sammarinese che ha fatto la storia calcistica di questo paese, bistrattato, umiliato, screditato e sbattuto fuori dal confine, ha ottenuto la sua giusta ricompensa.
Il Presidente Federale si è tradito da solo, ha sminuito la competenza degli Organi preposti, mentendo e mettendo in risalto l’incompetenza, più volte palesata, della mancanza di conoscenza della materia sportiva.
I dubbi sollevati sulla nomina del D.G. Alberto Pacchioni, privo dei requisiti previsti dallo Statuto Federale in base al disposto dell’art. 23, restano e vanno chiariti.
Anche in questo caso, smentiamo le dichiarazioni del Presidente Federale che nell’intervista, dichiara che un dirigente federale è equiparato ad un allenatore; la qualifica di “dirigente federale” è diversa da quella di arbitro, allenatore, o incaricato federale, in base a quanto previsto dal Regolamento Organico della F.S.G.C. articoli 23 e 28 comma 1 e 2 entrato in vigore il 1 luglio 2015.
Quanto accaduto è un fallimento per lo sport, per le Istituzioni, per il senso di giustizia e onestà intellettuale di chi dovrebbe tutelare le società sportive. Solo il Comitato Olimpico Nazionale Sammarinese, che ringraziamo pubblicamente, ha fatto chiarezza su qualcosa che da sempre ci appartiene e che la F.S.G.C. voleva scalfire.
Il San Marino Calcio, farà valere i propri diritti dando seguito al percorso intrapreso e in attesa di quantificare i danni subiti e subendi, da parte dei responsabili di questa malagestio.
Ci aspettiamo che come gesto dignitoso, Il Presidente Federale Marco Tura, unitamente a tutti i membri del Consiglio Federale, rassegnino le dimissioni immediate.
Questa mattina, il C.O.N.S. ha pubblicato una lettera, atta a chiarire la diatriba tra il San Marino Calcio e la F.S.G.C. in merito all’affiliazione che pubblichiamo integralmente.
Ci preme sottolineare, con estremo rammarico che, i mesi trascorsi a cercare di difendere la posizione del Club sammarinese che ha fatto la storia calcistica di questo paese, bistrattato, umiliato, screditato e sbattuto fuori dal confine, ha ottenuto la sua giusta ricompensa.
Il Presidente Federale si è tradito da solo, ha sminuito la competenza degli Organi preposti, mentendo e mettendo in risalto l’incompetenza, più volte palesata, della mancanza di conoscenza della materia sportiva.
I dubbi sollevati sulla nomina del D.G. Alberto Pacchioni, privo dei requisiti previsti dallo Statuto Federale in base al disposto dell’art. 23, restano e vanno chiariti.
Anche in questo caso, smentiamo le dichiarazioni del Presidente Federale che nell’intervista, dichiara che un dirigente federale è equiparato ad un allenatore; la qualifica di “dirigente federale” è diversa da quella di arbitro, allenatore, o incaricato federale, in base a quanto previsto dal Regolamento Organico della F.S.G.C. articoli 23 e 28 comma 1 e 2 entrato in vigore il 1 luglio 2015.
Quanto accaduto è un fallimento per lo sport, per le Istituzioni, per il senso di giustizia e onestà intellettuale di chi dovrebbe tutelare le società sportive. Solo il Comitato Olimpico Nazionale Sammarinese, che ringraziamo pubblicamente, ha fatto chiarezza su qualcosa che da sempre ci appartiene e che la F.S.G.C. voleva scalfire.
Il San Marino Calcio, farà valere i propri diritti dando seguito al percorso intrapreso e in attesa di quantificare i danni subiti e subendi, da parte dei responsabili di questa malagestio.
Ci aspettiamo che come gesto dignitoso, Il Presidente Federale Marco Tura, unitamente a tutti i membri del Consiglio Federale, rassegnino le dimissioni immediate.
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