Il Partito dei Socialisti e dei Democratici (PSD) esprime profondo rammarico per le recenti vicende che hanno coinvolto la nomina di Fabio Pedini a Presidente dell'Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici (AASS). La scelta del dott. Fabio Pedini, sostenuta dal nostro partito, si basava sulla sua solida esperienza professionale e imprenditoriale, nonché sulla sua visione di un Paese con piena sovranità nelle infrastrutture essenziali, come la gestione delle risorse idriche. La sua nomina, approvata dal Consiglio Grande e Generale, ha incontrato un ostacolo imprevisto: lo statuto dell'AASS, infatti, prevede una serie di titoli di studio per l'incarico di Presidente: pur essendo inclusi diversi diplomi di scuola media superiore, è esclusa la laurea magistrale in geologia, posseduta proprio dal nostro candidato. Questa incongruenza ha generato un'impasse nell'insediamento del nuovo Presidente e ha causato difficoltà operative all'interno dell'Azienda. Per risolvere questa situazione, si è tentato di introdurre un emendamento al decreto sul fabbisogno del settore pubblico allargato, al fine di correggere la lacuna normativa. Tuttavia, le opposizioni hanno interpretato questa iniziativa come un provvedimento "ad personam" e hanno avviato un'ostruzione parlamentare che ha portato al decadimento del decreto stesso. Questo ha ulteriormente prolungato lo stato di difficoltà dell'AASS. In un gesto di responsabilità e per sbloccare la situazione, Fabio Pedini ha deciso di rimettere il mandato conferitogli dal Consiglio Grande e Generale. Il PSD deplora la strumentalizzazione personale subita da Pedini e si rammarica di non essere riuscito a garantirgli la presidenza dell'Azienda, convinto che la sua leadership avrebbe apportato significativi benefici. Al contempo, il PSD riconosce l'errore procedurale commesso e sottolinea la necessità di rivedere i criteri di selezione per posizioni di questa rilevanza, affinché riflettano adeguatamente le qualifiche accademiche e professionali richieste.
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