Come ampiamente annunciato, in questa prima fase del suo mandato il Segretario Giovagnoli e la Segreteria Politica del Partito stanno avviando una serie di confronti con le Associazioni Sindacali e Datoriali. Dopo l’incontro con la Usl della scorsa settimana, quest’oggi è stata la volta di Osla e Usot.
Purtroppo ad oggi ravvediamo che la situazione non è cambiata rispetto a quello che è emerso negli incontri avvenuti negli scorsi mesi. Entrambe le associazioni lamentano -da parte del Governo- il mancato ascolto sulle problematiche che stanno attagliando le categorie che rappresentano.
Tralasciando le macro tematiche essenziali per il rilancio del Paese, come il rapporto con l’Unione Europea e il Memorandum d’Intesa con Banca d’Italia, che trovano tutti molto allineati e preoccupati (opposizioni, associazioni sindacali e datoriali), quest’oggi, scendendo nel concreto, sono emerse tante problematiche che nel brevissimo periodo presenteranno il conto e verso le quali il Governo non sta facendo niente.
Per esempio, fra poche settimane aumenteranno le commissioni bancarie con Tpay, e considerato che l’80% delle transazioni avvengono su quel circuito, la preoccupazione è elevata. Nel settore turistico, in mancanza di prospettive per il settore, molte strutture alberghiere stanno chiudendo: gli albergatori piuttosto che cercare di investire per riqualificare, preferiscono CHIUDERE, e la legge di Bilancio non prevedrà incentivi che vadano in questa direzione.
Il piano strategico per il turismo può anche essere condivisibile, ma presenta forti limiti; in primo luogo non definisce le risorse che possono essere investite e non definisce nemmeno quali siano gli obiettivi finali. Ad oggi il dato certo è quello del FMI: il 25% del PIL dovrà essere portato dal turismo. Purtroppo il dato odierno è fermo al 6%.
Infine capitolo SMAC; le associazioni ricordano come sia nata al fine di incentivare i consumi nella Repubblica, mentre ad oggi è diventato quasi esclusivamente uno strumento di controllo fiscale che -per quanto necessario- va a snaturare la vera ragione per la quale è stata ideata la SMAC, ed è quindi auspicabile l’introduzione (nella modalità più opportuna) di uno strumento che torni a incentivare a fare spese a San Marino.
Purtroppo ad oggi ravvediamo che la situazione non è cambiata rispetto a quello che è emerso negli incontri avvenuti negli scorsi mesi. Entrambe le associazioni lamentano -da parte del Governo- il mancato ascolto sulle problematiche che stanno attagliando le categorie che rappresentano.
Tralasciando le macro tematiche essenziali per il rilancio del Paese, come il rapporto con l’Unione Europea e il Memorandum d’Intesa con Banca d’Italia, che trovano tutti molto allineati e preoccupati (opposizioni, associazioni sindacali e datoriali), quest’oggi, scendendo nel concreto, sono emerse tante problematiche che nel brevissimo periodo presenteranno il conto e verso le quali il Governo non sta facendo niente.
Per esempio, fra poche settimane aumenteranno le commissioni bancarie con Tpay, e considerato che l’80% delle transazioni avvengono su quel circuito, la preoccupazione è elevata. Nel settore turistico, in mancanza di prospettive per il settore, molte strutture alberghiere stanno chiudendo: gli albergatori piuttosto che cercare di investire per riqualificare, preferiscono CHIUDERE, e la legge di Bilancio non prevedrà incentivi che vadano in questa direzione.
Il piano strategico per il turismo può anche essere condivisibile, ma presenta forti limiti; in primo luogo non definisce le risorse che possono essere investite e non definisce nemmeno quali siano gli obiettivi finali. Ad oggi il dato certo è quello del FMI: il 25% del PIL dovrà essere portato dal turismo. Purtroppo il dato odierno è fermo al 6%.
Infine capitolo SMAC; le associazioni ricordano come sia nata al fine di incentivare i consumi nella Repubblica, mentre ad oggi è diventato quasi esclusivamente uno strumento di controllo fiscale che -per quanto necessario- va a snaturare la vera ragione per la quale è stata ideata la SMAC, ed è quindi auspicabile l’introduzione (nella modalità più opportuna) di uno strumento che torni a incentivare a fare spese a San Marino.
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