Apprendiamo dal web che in data 6 febbraio u.s. è partita su disposizione della Reggenza la convocazione di una riunione del Consiglio Giudiziario Plenario per le 15,30 di martedì 12 p.v. nella quale, prima ancora dell’OdG che meriterà il dovuto approfondimento, colpisce l’elenco dei destinatari. La convocazione infatti è indirizzata, oltre che al Segretario per la Giustizia e ai Membri della Commissione Consigliare per gli Affari di Giustizia, a 12 Magistrati e al Dirigente del Tribunale, Prof. Giovanni Guzzetta, che, come è noto, non è magistrato.
La legge parla chiaro: “Il Consiglio Giudiziario in seduta plenaria è composto dai membri della Commissione Consigliare per gli Affari di Giustizia, dal Segretario di Stato per la Giustizia, dai Giudici per la Terza Istanza, da tre Giudici d’Appello, da cinque Commissari della Legge e dal Magistrato Dirigente.”
Quindi, essendo il Prof. Guzzetta dirigente non magistrato, non può far parte del Consiglio Giudiziario Plenario fin tanto che la legge vigente non sarà cambiata, né lo Stesso Consiglio Giudiziario Plenario può decidere della sua composizione in deroga alla legge stessa.
La maggioranza di Adesso.sm che ha avuto recentemente la spudoratezza di parlare di “sfregio alle istituzioni” rivolgendosi all’opposizione che continua a denunciare forzature come queste, crediamo faccia bene a ripensare, prima che sia troppo tardi, a comportamenti di questo tenore che stanno facendo saltare tutti i riferimenti basilari del nostro sistema democratico e rischiano di trascinare in questa deriva anche l’istituto della Reggenza che ha retto nei secoli nella sua funzione di garanzia suprema.
I Consiglieri di Opposizione
La legge parla chiaro: “Il Consiglio Giudiziario in seduta plenaria è composto dai membri della Commissione Consigliare per gli Affari di Giustizia, dal Segretario di Stato per la Giustizia, dai Giudici per la Terza Istanza, da tre Giudici d’Appello, da cinque Commissari della Legge e dal Magistrato Dirigente.”
Quindi, essendo il Prof. Guzzetta dirigente non magistrato, non può far parte del Consiglio Giudiziario Plenario fin tanto che la legge vigente non sarà cambiata, né lo Stesso Consiglio Giudiziario Plenario può decidere della sua composizione in deroga alla legge stessa.
La maggioranza di Adesso.sm che ha avuto recentemente la spudoratezza di parlare di “sfregio alle istituzioni” rivolgendosi all’opposizione che continua a denunciare forzature come queste, crediamo faccia bene a ripensare, prima che sia troppo tardi, a comportamenti di questo tenore che stanno facendo saltare tutti i riferimenti basilari del nostro sistema democratico e rischiano di trascinare in questa deriva anche l’istituto della Reggenza che ha retto nei secoli nella sua funzione di garanzia suprema.
I Consiglieri di Opposizione
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