Segnaliamo una preoccupante tendenza: norme pensate per tutelare i lavoratori rischiano di essere aggirate. Serve vigilanza e il rispetto rigoroso delle regole condivise. È chiaro che sono le ditte a innescare queste dinamiche e che la quasi totalità delle associazioni datoriali sono le prime a sollolineare che determinati iter non seguono la norma di legge.
A San Marino ci sono tutele previste dalla Legge n.23 del 1977 che al Capitolo III “Licenziamenti collettivi per riduzione di personale” disciplinano la procedura che occorre seguire qualora il datore di lavoro intenda procedere in tal senso.
Fra i punti più importanti troviamo quello che prevede l’invio da parte dell’azienda di una comunicazione che deve indicare in particolare i motivi per i quali ravvisa la necessità di attuare una riduzione del numero dei dipendenti.
Ancor più importante è quanto previsto dall’art. 16 comma 2 del Decreto n. 156 del 2011 che ha modificato l’art. 22 della Legge n. 23 del 1977, che testualmente recita: “In caso di riduzione di personale, si procede prioritariamente con i lavoratori che non sono stati assunti dalle liste di avviamento al lavoro, ancorché stabilizzati, salvaguardando nell’ordine, compatibilmente con le esigenze tecniche aziendali, l’anzianità di servizio, le mansioni svolte e la professionalità, il carico familiare”.
Purtroppo, nonostante la ferma opposizione di USL in alcuni casi si è proceduto a licenziare le persone bypassando questo articolo di legge.
Ultimo caso in termini temporali è quello di una persona, bisognosa di lavorare, che avendo sempre svolto il proprio compito con impegno e dedizione, non avendo mai avuto alcun tipo di problema o richiamo disciplinare, avendo una situazione familiare difficile e un’anzianità di servizio “alta” è stata mandata a casa.
È inutile fare le norme se poi chi può farle rispettare non prende posizione, chi non le rispetta non ha alcuna conseguenza e l’unica strada percorribile dal/dalla dipendente è fare causa; perché poi anche quando la persona decide di farlo, pur attraverso il sindacato, in ogni caso il lavoro l’ha perso e le cause non è che sono sempre celerissime, ergo: quale tutela è quella che resta solo sulla carta?
Dall’inizio del 2024 i casi di licenziamento che non hanno tenuto conto dell’anzianità di servizio, le mansioni svolte e la professionalità, il carico familiare, sono aumentati.
Esprimiamo forte dissenso verso l’aumento dei licenziamenti che ignorano anzianità, mansioni e carichi familiari. Siamo disponibili a collaborare con la Segreteria preposta per sostenere il rispetto delle norme. I DIRITTI DEI LAVORATORI NON SONO NEGOZIABILI.
Combattiamo assieme le disparità di trattamento, venite a trovarci in sede, assieme siamo più forti.
Comunicato stampa
Unione Sammarinese Lavoratori