Tutti i tavoli di lavoro sulle grandi riforme sono fermi al 2018, con il risultato che ancora una volta ci siamo presentati all’appuntamento con il FMI a mani vuote: è imbarazzante dover ascoltare le stesse indicazioni dopo anni che ci vengono raccomandate. E se non ci sarà un cambio di passo, l’anno prossimo non andrà meglio. Occorre riaprire subito tutti i tavoli di lavoro – con un nuovo metodo, efficace – per cui auspichiamo, da anni, una cabina di regia che sappia sviluppare le grandi riforme tenendo conto di tutti i fattori in gioco e anche delle conseguenze di ogni singolo intervento su settori diversi ma comunque collegati tra loro. Ci preoccupa perciò la notizia di un possibile rimpasto di Governo con conseguente aumento del numero delle Segreterie, arrivati a questo punto della legislatura: se un efficace coordinamento è mancato tra le attuali sette, è difficile che possa realizzarsi con dieci. Inoltre sono molteplici i percorsi di confronto sviluppati con le singole Segreterie e i rispettivi staff: dovessero cambiare, correremmo il rischio concreto di ripartire da zero con conseguente perdita di tempo. Tempo che non abbiamo.
Riguardo alle riforme strutturali e coordinate, una priorità è la riforma del sistema previdenziale, che è legata sia al mondo del lavoro sia, oggi più che mai, al Bilancio dello Stato e anche al sistema bancario, in cui il patrimonio dei fondi pensione è investito. Non si può andare avanti con azioni improvvisate e incongruenti, oltre che non risolutive, come ad esempio è accaduto con il blocco dei trasferimenti dallo Stato ai fondi pensione contrariamente a quanto previsto dalla legge per far fronte all’indebitamento su cui gravano le perdite di Cassa di Risparmio.
C’è una lunga serie di riforme poi che riguardano lo sviluppo economico di San Marino e vanno realizzate prima possibile per ridare competitività all’intero sistema e superare l’attuale difficoltà.
Una di queste è senza dubbio l’introduzione di un sistema IVA sammarinese che completerà finalmente la riforma fiscale del 2013. Il tavolo di lavoro sull’IGC va riaperto subito e vanno forniti tutti i dati (in particolare quelli dei ricavi e dei consumi interni) necessari a elaborare le diverse proiezioni e simulazioni, per arrivare a nuovo sistema che sia “cucito addosso” al nostro tessuto economico e sociale. Serve un confronto serrato per arrivare all’applicazione a regime nel 2020.
Altro tavolo strategico è quello dell’Edilizia, che abbiamo riproposto nei giorni scorsi ma su cui ancora non è arrivata una risposta dal Governo. Nel mentre, visto che risulta determinante inserirlo tra i punti di discussione, siamo in attesa di conoscere l’evoluzione del PRG: quali sono le indicazioni dello Studio Boeri, quali gli interventi che si potranno delineare e soprattutto la tempistica ipotizzata per avere a disposizione questi nuovi strumenti urbanistici.
Sul grande tema delle semplificazioni per le imprese, l’essere considerati più “lenti” dell’Italia dovrebbe rappresentare uno stimolo fortissimo a migliorare, ma di risultati concreti se ne sono visti finora pochi. Confermiamo l’apprezzamento per il lavoro svolto dal gruppo tecnico e che la Segreteria al Lavoro e all’Industria ha già tradotto in alcuni interventi importantissimi per il mondo delle imprese e in particolare per il settore manifatturiero, riducendo notevolmente la burocrazia per i distacchi e il lavoro straordinario. Attendiamo fiduciosi l’estensione del lavoro occasionale alle industrie – che non hanno altri strumenti di flessibilità – e l’introduzione del “silenzio assenso” nei procedimenti autorizzativi. Se in Italia il Presidente di Confindustria Boccia è costretto a chiedere “interventi shock” per rilanciare l’economia, noi a San Marino siamo costretti a ricordare a tutti – e a richiamare su questo il Governo – l’importanza vitale di completare le riforme per lo sviluppo che il Paese attende da troppo tempo.
Comunicato stampa
Anis
Riguardo alle riforme strutturali e coordinate, una priorità è la riforma del sistema previdenziale, che è legata sia al mondo del lavoro sia, oggi più che mai, al Bilancio dello Stato e anche al sistema bancario, in cui il patrimonio dei fondi pensione è investito. Non si può andare avanti con azioni improvvisate e incongruenti, oltre che non risolutive, come ad esempio è accaduto con il blocco dei trasferimenti dallo Stato ai fondi pensione contrariamente a quanto previsto dalla legge per far fronte all’indebitamento su cui gravano le perdite di Cassa di Risparmio.
C’è una lunga serie di riforme poi che riguardano lo sviluppo economico di San Marino e vanno realizzate prima possibile per ridare competitività all’intero sistema e superare l’attuale difficoltà.
Una di queste è senza dubbio l’introduzione di un sistema IVA sammarinese che completerà finalmente la riforma fiscale del 2013. Il tavolo di lavoro sull’IGC va riaperto subito e vanno forniti tutti i dati (in particolare quelli dei ricavi e dei consumi interni) necessari a elaborare le diverse proiezioni e simulazioni, per arrivare a nuovo sistema che sia “cucito addosso” al nostro tessuto economico e sociale. Serve un confronto serrato per arrivare all’applicazione a regime nel 2020.
Altro tavolo strategico è quello dell’Edilizia, che abbiamo riproposto nei giorni scorsi ma su cui ancora non è arrivata una risposta dal Governo. Nel mentre, visto che risulta determinante inserirlo tra i punti di discussione, siamo in attesa di conoscere l’evoluzione del PRG: quali sono le indicazioni dello Studio Boeri, quali gli interventi che si potranno delineare e soprattutto la tempistica ipotizzata per avere a disposizione questi nuovi strumenti urbanistici.
Sul grande tema delle semplificazioni per le imprese, l’essere considerati più “lenti” dell’Italia dovrebbe rappresentare uno stimolo fortissimo a migliorare, ma di risultati concreti se ne sono visti finora pochi. Confermiamo l’apprezzamento per il lavoro svolto dal gruppo tecnico e che la Segreteria al Lavoro e all’Industria ha già tradotto in alcuni interventi importantissimi per il mondo delle imprese e in particolare per il settore manifatturiero, riducendo notevolmente la burocrazia per i distacchi e il lavoro straordinario. Attendiamo fiduciosi l’estensione del lavoro occasionale alle industrie – che non hanno altri strumenti di flessibilità – e l’introduzione del “silenzio assenso” nei procedimenti autorizzativi. Se in Italia il Presidente di Confindustria Boccia è costretto a chiedere “interventi shock” per rilanciare l’economia, noi a San Marino siamo costretti a ricordare a tutti – e a richiamare su questo il Governo – l’importanza vitale di completare le riforme per lo sviluppo che il Paese attende da troppo tempo.
Comunicato stampa
Anis
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