La CSU sta pressando il Governo e la politica affinché si decida ad affrontare politicamente la crisi delle banche e la tutela dei fondi pensione allocate negli stessi Istituti di credito.
Questa richiesta è stata avanzata a gran forza anche nell'incontro di ieri con la delegazione del Congresso di Stato; la CSU ha affermato chiaramente che occorre predisporre un progetto complessivo per il risanamento del sistema bancario, ad iniziare dalla gestione degli NPL, che raccolga il consenso e la partecipazione di tutte le parti politiche, sociali ed economiche del paese, in un quadro di massima coesione e unitarietà. Nessuna parte, neanche la sola maggioranza di Governo, può pensare di risolvere da sola una crisi di tale difficoltà e portata.
Di questi temi cruciali per il destino del paese si è parlato questa mattina dell'Attivo Generale dei Delegati CSU riunitosi presso la sala Montelupo di Domagnano. Una riunione molto partecipata e con numerosi interventi dei rappresentanti sindacali - lavoratori ma anche diversi dipendenti degli stessi istituti bancari - che hanno espresso le loro valutazioni e preoccupazioni per la grave situazione del paese. I lavori dell'Attivo sono iniziati con la presentazione di una serie di slide che illustrano nel dettaglio la allocazione dei fondi pensionistici nelle banche sammarinesi, e in particolare i 427 milioni del primo pilastro e gli 80 milioni di Fondiss.
La crisi bancaria, ha sottolineato l'Attivo, non può assolutamente essere demandata ad organismi tecnici e di parte come l'ABS, che è stata l'unica che nell'ultimo periodo ha avanzato proposte, le quali, peraltro, appaiono più che altro delle provocazioni. Proposte che in generale prevedono di depurare gli istituti di credito dagli NPL facendoli confluire in un veicolo pubblico, ovvero assunti dalla collettività; al contempo, è stata avanzata l'ipotesi di acquistare una importante quota degli stessi NPL con i fondi pensione. Ipotesi, questa, che lo stesso Attivo ha respinto.
Il sindacato è disposto responsabilmente a fare la propria parte e a discutere di possibili soluzioni per rimettere in sesto il sistema delle banche, ma nel quadro di un progetto complessivo condiviso e frutto di un ampio confronto con le parti politiche, sociali ed economiche, ed a fronte di un'operazione verità, da parte del Governo e Banca Centrale, che faccia la massima chiarezza possibile sulla reale situazione economica di tutte le banche e sui futuri assetti del sistema creditizio.
Al contempo l'Attivo CSU ritiene indispensabile mettere fine a quel senso di impunità che finora ha contraddistinto la gestione del sistema bancario. Da parte dei management sono stati commessi gravi errori - tra cui la vicenda Delta - che hanno portato al dissesto degli istituti di credito. Ma nessuna delle figure dirigenziali e di controllo è mai stata chiamata dalla giustizia sammarinese a rispondere per questa cattiva gestione i cui effetti sono stati scaricati sull'intera collettività.
Per la CSU è necessario e urgente modificare la legge in materia, superando la norma che prevede la possibilità di intervenire solo in un periodo temporale di due anni, e rivendendo sostanzialmente i termini della prescrizione: se è vero i debiti contratti delle banche restano e finiscono sulle spalle di tutti i cittadini, allora chi li ha causati non può essere sempre e comunque salvato dalla prescrizione e cavarsela impunemente!
Risposte vanno date anche alla richiesta di fare chiarezza sulla sorte di Banca CIS, il cui commissariamento potrà durare solo fino al 23 aprile. La CSU e i cittadini vogliono sapere cosa sarà di questa banca, se vi sono le condizioni per la sua cessione o se alla fine prevarrà una soluzione che la pone, di fatto, a carico dello Stato.
L'Attivo ha altresì sottolineato la compattezza e la determinazione del Consiglio per la Previdenza nella suo ruolo di tutela delle risorse dei fondi pensione e in particolare di quelli investiti in Banca CIS (complessivamente 87 milioni, di cui 25 in liquidità e 62 in PCT).
Nell'incontro di ieri, la delegazione di Governo ha comunicato che il Decreto cosiddetto "Salva Banche", non verrà ratificato nemmeno in questa sessione consiliare, anche se è inserito all'ordine del giorno, per consentire il confronto con le parti.
Il pressing della CSU nei confronti della politica continua con l'invito inoltrato a tutti i partiti e rappresentanze consiliari - di maggioranza e opposizione - ad un incontro in programma nel pomeriggio di lunedì 18 marzo alle ore 17.00; l'obiettivo è di stimolare una precisa assunzione di responsabilità politica nella gestione della crisi del sistema bancario da parte delle forze dell'intero arco parlamentare.
La CSU intende al contempo continuare nella sua azione di informazione verso la cittadinanza su queste tematiche, attraverso nuove iniziative pubbliche di coinvolgimento e sensibilizzazione.
CSU
Questa richiesta è stata avanzata a gran forza anche nell'incontro di ieri con la delegazione del Congresso di Stato; la CSU ha affermato chiaramente che occorre predisporre un progetto complessivo per il risanamento del sistema bancario, ad iniziare dalla gestione degli NPL, che raccolga il consenso e la partecipazione di tutte le parti politiche, sociali ed economiche del paese, in un quadro di massima coesione e unitarietà. Nessuna parte, neanche la sola maggioranza di Governo, può pensare di risolvere da sola una crisi di tale difficoltà e portata.
Di questi temi cruciali per il destino del paese si è parlato questa mattina dell'Attivo Generale dei Delegati CSU riunitosi presso la sala Montelupo di Domagnano. Una riunione molto partecipata e con numerosi interventi dei rappresentanti sindacali - lavoratori ma anche diversi dipendenti degli stessi istituti bancari - che hanno espresso le loro valutazioni e preoccupazioni per la grave situazione del paese. I lavori dell'Attivo sono iniziati con la presentazione di una serie di slide che illustrano nel dettaglio la allocazione dei fondi pensionistici nelle banche sammarinesi, e in particolare i 427 milioni del primo pilastro e gli 80 milioni di Fondiss.
La crisi bancaria, ha sottolineato l'Attivo, non può assolutamente essere demandata ad organismi tecnici e di parte come l'ABS, che è stata l'unica che nell'ultimo periodo ha avanzato proposte, le quali, peraltro, appaiono più che altro delle provocazioni. Proposte che in generale prevedono di depurare gli istituti di credito dagli NPL facendoli confluire in un veicolo pubblico, ovvero assunti dalla collettività; al contempo, è stata avanzata l'ipotesi di acquistare una importante quota degli stessi NPL con i fondi pensione. Ipotesi, questa, che lo stesso Attivo ha respinto.
Il sindacato è disposto responsabilmente a fare la propria parte e a discutere di possibili soluzioni per rimettere in sesto il sistema delle banche, ma nel quadro di un progetto complessivo condiviso e frutto di un ampio confronto con le parti politiche, sociali ed economiche, ed a fronte di un'operazione verità, da parte del Governo e Banca Centrale, che faccia la massima chiarezza possibile sulla reale situazione economica di tutte le banche e sui futuri assetti del sistema creditizio.
Al contempo l'Attivo CSU ritiene indispensabile mettere fine a quel senso di impunità che finora ha contraddistinto la gestione del sistema bancario. Da parte dei management sono stati commessi gravi errori - tra cui la vicenda Delta - che hanno portato al dissesto degli istituti di credito. Ma nessuna delle figure dirigenziali e di controllo è mai stata chiamata dalla giustizia sammarinese a rispondere per questa cattiva gestione i cui effetti sono stati scaricati sull'intera collettività.
Per la CSU è necessario e urgente modificare la legge in materia, superando la norma che prevede la possibilità di intervenire solo in un periodo temporale di due anni, e rivendendo sostanzialmente i termini della prescrizione: se è vero i debiti contratti delle banche restano e finiscono sulle spalle di tutti i cittadini, allora chi li ha causati non può essere sempre e comunque salvato dalla prescrizione e cavarsela impunemente!
Risposte vanno date anche alla richiesta di fare chiarezza sulla sorte di Banca CIS, il cui commissariamento potrà durare solo fino al 23 aprile. La CSU e i cittadini vogliono sapere cosa sarà di questa banca, se vi sono le condizioni per la sua cessione o se alla fine prevarrà una soluzione che la pone, di fatto, a carico dello Stato.
L'Attivo ha altresì sottolineato la compattezza e la determinazione del Consiglio per la Previdenza nella suo ruolo di tutela delle risorse dei fondi pensione e in particolare di quelli investiti in Banca CIS (complessivamente 87 milioni, di cui 25 in liquidità e 62 in PCT).
Nell'incontro di ieri, la delegazione di Governo ha comunicato che il Decreto cosiddetto "Salva Banche", non verrà ratificato nemmeno in questa sessione consiliare, anche se è inserito all'ordine del giorno, per consentire il confronto con le parti.
Il pressing della CSU nei confronti della politica continua con l'invito inoltrato a tutti i partiti e rappresentanze consiliari - di maggioranza e opposizione - ad un incontro in programma nel pomeriggio di lunedì 18 marzo alle ore 17.00; l'obiettivo è di stimolare una precisa assunzione di responsabilità politica nella gestione della crisi del sistema bancario da parte delle forze dell'intero arco parlamentare.
La CSU intende al contempo continuare nella sua azione di informazione verso la cittadinanza su queste tematiche, attraverso nuove iniziative pubbliche di coinvolgimento e sensibilizzazione.
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