“Banca CIS, in relazione al provvedimento giudiziario che ha interessato il dott. Daniele Guidi comunica di aver prontamente convocato il Consiglio di Amministrazione per la giornata di domani, al fine di assumere tutte le decisioni conseguenti”. E' un passaggio della breve nota inviata dall'istituto di credito alla propria clientela; dopo una giornata che sarebbe un eufemismo, definire difficile; ed iniziata con gli agenti di Polizia Giudiziaria presso la sede di Serravalle, per acquisizioni documentali. Non è ancora confermato se il provvedimento di cui è destinatario Guidi sia tecnicamente un mandato d'arresto; ma il direttore ed AD della Banca – a quanto pare – non sarebbe autorizzato ad allontanarsi dal proprio domicilio e comunicare con l'esterno. Nel CdA di domani, allora, saranno individuate le figure per svolgere – quantomeno pro-tempore, in attesa che si definisca la situazione – le funzioni di Guidi. Nel comunicato – diffuso a sportelli chiusi, per ovvie ragioni - si conferma che “la banca è pienamente operativa sotto la supervisione di BCSM e che ogni ruolo aziendale è adeguatamente coperto”. I vertici dell'istituto sottolineano poi come non vi sia “alcun impatto” sulla liquidità e la solidità della banca; essendo quest'ultima separata dalla vicenda giudiziaria di Guidi. Tutto lascia pensare – ma non vi è al momento conferma, visto il comprensibile riserbo degli interessati – che le attività di Polizia Giudiziaria di queste ore rientrino nell'ambito della cosiddetta “inchiesta Titoli”, condotta dal Giudice Morsiani. Già dalla mattinata le prime notizie di presunte ispezioni. Rumors che avevano messo in subbuglio il mondo della politica; anche perché si era vociferato, tra le altre cose, di un provvedimento pure nei confronti di Marino Grandoni e di una sua irreperibilità: circostanze nettamente smentite dal Presidente di Banca CIS Pier Paolo Fabbri, che ha anzi ricordato come Grandoni fosse presente, questa mattina, in banca. Tutto ciò in una giornata già carica di tensione per la riapertura dei lavori consiliari, dopo le sentenze del Commissario della Legge Pasini sul caso Asset.
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