A San Marino sono poche le donne che decidono di impegnarsi in politica. UDS si è confrontata con diverse donne attive, anche da anni, nei vari partiti o movimenti e la risposta quasi unanime è che la politica oggi non favorisce la partecipazione femminile. È innegabile che a San Marino ci siano molte donne di valore che fanno fatica ad emergere o che addirittura rimangono ai margini perché i tempi della nostra politica tendono ad escluderle. Sembra quasi che, se una donna vuole fare politica, debba per forza rinunciare alla famiglia e ai figli. Questo modo di pensare non è solo discriminante, è anti-democratico. Ricordiamo che i diritti politici attivi e passivi sono diritti civili. Prima di tutto la politica, come qualsiasi altra attività, non dovrebbe compromettere la possibilità di avere una famiglia o di seguirla adeguatamente. E se è così, c’è qualcosa di profondamente sbagliato che va corretto. Ad esempio, le donne (più degli uomini) sono attive in ambito sociale e associativo dove danno un contributo sostanziale al Paese ma in questi campi sono libere di gestire i tempi e le modalità del loro impegno. In politica non è così perché i tempi sono dettati dagli uomini, soprattutto da quelli che la fanno full-time. Se a San Marino le quote di genere sono servite a poco, forse la causa è anche questa. Bisogna quindi lavorare all’interno dei singoli partiti e movimenti affinché i tempi siano più tarati non solo alle esigenze delle donne, ma anche a quelle dei giovani che ancora studiano e dei lavoratori del settore privato. A meno che non si decida di percorrere la strada della professionalizzazione della politica, già oggetto di dibattito negli ultimi anni. Non solo. Unione Donne crede che questo cambiamento sia possibile con una maggiore rappresentanza femminile in Consiglio Grande e Generale, perché solo così le donne potranno cambiare il sistema dall’interno delle istituzioni spianando la strada per una politica maggiormente inclusiva delle donne. Per questi motivi UDS invita le elettrici e gli elettori a dare i loro voti di preferenza anche alle donne.
Comunicato stampa
Unione Donne Sammarinesi