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AR. Intervista a Gian Nicola Berti

27 mag 2024
AR. Intervista a Gian Nicola Berti

D. Alleanza Riformista va sostenendo che l'accordo di associazione con la EU è una grande occasione che rinnoverà il paese e lo aprirà alla competizione internazionale. Una grande sfida per tutti. Cosa ci dobbiamo aspettare in concreto da questo storico passaggio?

R. Dopo anni di confronto politico ed un referendum che ha manifestato la contrarietà dei sammarinesi alla richiesta di ingresso nell'Unione Europea, l'intera politica sammarinese ha convenuto l'opportunità, che in realtà è una necessità, di addivenire ad un accordo con l'Unione Europea. E' un passaggio negoziale che eliminerà le tante barriere che trovano i sammarinesi in Europa, siano essi persone e/o imprese. Un accordo del tutto simile a quello di Amicizia e Buon Vicinato che, con notevole lungimiranza, stipularono nel 1939 San Marino ed Italia. Da quell'accordo si giunse alla rimozione di quelle "frontiere" fisiche e giuridiche che ancora oggi permette ai sammarinesi di sentirsi liberi e protetti in Italia. Da quell'accordo nacque anche lo sviluppo industriale a San Marino di cui la nostra microeconomia gode anche oggi. Guardiamo verso l’Europa fiduciosi.

D. Tutti concordano che il Paese ha bisogno di rilanciare la crescita e creare sviluppo. Ma accanto a questo occorre che tutto funzioni meglio e che la struttura pubblica sia più efficiente. Dove occorre e come agire per dare alle imprese che producono e investono una burocrazia più efficiente e più amica?

R. Hanno ragione, però osservo che lo sviluppo non deve essere ricercato a tutti i costi e la storia più recente ci insegna che deve essere sostenibile anche sotto l'aspetto ambientale. Di sicuro la sfida europea metterà alla prova la nostra capacità di trasformare la nostra amministrazione Pubblica, che molti vedono come un costo in una risorsa formidabile. Già abbiamo apprezzato la disponibilità dei rappresentanti sindacali interni a cogliere le nostre richieste di modificare le regole contrattuali per rendere più flessibile la risposta dell'Amministrazione Pubblica all'esigenze del servizio ai cittadini. A questo passaggio dobbiamo aggiungere una rivoluzione nell'organizzazione del Servizio Pubblico, partendo dalla distinzione dei ruoli tra i vari comparti pubblici: da un lato, quello del controllo di legalità e correttezza delle condotte, proprio delle forze di polizia e delle autorità di controllo; dall'altro quello del mero servizio, in cui gli sportelli pubblici hanno il dovere esclusivo di assistere ed agevolare il buon esito delle istanze delle imprese e dei cittadini.

D. La pandemia ci ha dimostrato che la salute è davvero il bene più prezioso. Il Servizio Sanitario di San Marino non brilla più di eccellenza. Abbiamo un problema. Quali sono le tre riforme in questo settore che ritiene più urgenti e improcrastinabili?

R Mi consenta di dissentire: la qualità dei servizi sanitari è peggiorata in alcuni comparti, ma nel complesso credo che i sammarinesi godano ancora di una migliore assistenza sanitaria rispetto agli altri abitanti della penisola. E' un'eredità della quale andare orgogliosi e che dobbiamo preservare. Per questo motivo si rendono necessari interventi per invertire la percezione di peggioramento che hanno oggi gli assistiti ISS. Il primo intervento, per importanza e complessità è quello del passaggio dalla fase progettuale del Nuovo Ospedale alla sua realizzazione. Serve un progetto di sviluppo del comparto sanitario sammarinese finalizzato a renderlo attrattivo anche per luminari della medicina ed operatori qualificati, che siano disponibili a sviluppare sinergie pubblico private del settore. Questo consentirebbe, nonostante il numero limitato dei nostri assistiti, di potenziare progressivamente tutti i comparti della medicina ospedaliera ed ambulatoriale, come già ISS sta facendo in alcuni comparti, quali quello del Centro di alta Specializzazione per la cura della Miopia, delle disfunzioni e patologie Uro-genitali femminili o con la chirurgia robotica. Il secondo, è quello di facilitare ed incentivare la permanenza in ruolo dei nostri medici, valorizzando anche il patrimonio di conoscenza che hanno sulle patologie dei loro pazienti e dello relative famiglie. Una particolarità del rapporto medico/paziente tutta sammarinese, che il dott. Carlo Renzini, sempre attivo ed attento ai problemi della geriatria, mi suggeriva come patrimonio di conoscenza che sarebbe un peccato disperdere. Il terzo, sarebbe quello dello sviluppo di un nostro Centro universitario del settore della medicina, tutto nostro ovvero anche in sinergia con altre università. Per la realizzazione di quest'ultimo Centro Universitario, l’accordo di associazione con l'Europa ci potrebbe facilitare. Mi permetto di aggiungere un quarto punto: la nostra popolazione è particolarmente longeva, dobbiamo mettere in campo politiche mirate al miglioramento della qualità della vita degli anziani; l'esperienza di altri paesi con residenze per gli anziani in località protette in cui possono fruire di tutti i servizi ed intrattenimenti, in alternativa alla tristezza degli ospizi, sarebbe un bel segnale di civiltà.

D Nella scorsa legislatura è stato Segretario agli Interni. Un ruolo particolarmente delicato. Se dovesse fare un bilancio del suo mandato cosa salverebbe e soprattutto cosa avrebbe voluto fare di più di quello che ha fatto?

R. Purtroppo il mio periodo di Governo alla Parva Domus è stato particolarmente breve e caratterizzato dall'attività ostruzionistica delle opposizioni di questo fine legislatura. Siamo però riusciti a chiudere il rinnovo del contratto del Pubblico impiego, modificando, grazie al senso di responsabilità del sindacato interno, alcuni aspetti contrattuali per migliorare l'efficienza del servizi. Abbiamo concluso la fase di rielaborazione normativa dell'Indicatore della Capacità Economica patrimoniale delle persone (ICE), eliminando quelle incongruenze che impedivano di essere utilizzato alla prima legge adottata da Adesso.SM. Ora ICE è nella fase della traduzione della legge in servizio digitale, per poi essere poi utilizzato dal cittadino, ma sopratutto dello Stato per attuare politiche di sostegno solidaristico dei cittadini mirate a dare a chi più ne ha bisogno. Se non si fosse interrotta la legislatura ora siamo nella fase di applicazione del sistema ICE, in taluni comparti del sostegno pubblico per poi essere esteso a tutti gli altri. Ulteriori aspetti un'analisi delle possibili modalità di intervento per semplificare l'intero sistema normativo, dalla approvazione alla semplificazione per il cittadino. In tutto questo abbiamo trovato modo anche per prenderci cura dei nostri cimiteri in stato di incuria ed abbandono.





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