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Libera: sulla gestione politica della sanità non ha funzionato nulla, solo clientelismo

26 mag 2024
Libera: sulla gestione politica della sanità non ha funzionato nulla, solo clientelismo

Quando prendiamo in esame l’Istituto per la Sicurezza Sociale, la politica deve capire bene che si parla di una realtà molto complessa, di circa 1200 dipendenti che con diversi livelli di responsabilità e professionalità, si occupano della prevenzione, cura e riabilitazione di tutti noi da quando nasciamo a quando come si suol dire “riposeremo in pace”. La politica deve prendere atto, e quanto avvenuto nell’ultima legislatura ne è la conferma più palese, che non è più possibile gestire questa complessità con logiche paternalistiche e clientelari, con l’idea di amministrare il potere concessorio del sovrano per ottenere consensi di parte. La scelta sciagurata di spartirsi il Comitato Esecutivo sulla base del “manuale cencelli” è stata la prima palese dimostrazione degli errori commessi nella passata legislatura. Scelta che ha innescato una serie infinita di contrasti nell’organismo principale e fondamentale di governo della nostra Sanità pubblica. Contrasti che poi hanno prodotto una infinita sequela di scelte molto discutibili e a volte veramente imbarazzanti. Come quelle di aver allontanato professionalità che avevano dimostrato attaccamento alla Repubblica e grandi capacità come il Dott. Rinaldi e la Dott.ssa Zoffoli per citare due nomi su tutti. Scelta che ha portato alla fuga di un Direttore Generale, alla minaccia di dimissioni di un Segretario di Stato, ma che è stata reiterata anche con l’arrivo del nuovo DG Bevere, che ha continuato a litigare con gli altri membri del Comitato Esecutivo, che ha utilizzato il suo ruolo per elargire posizioni apicali e consulenze alla cerchia dei suoi “prestigiosi amici” creando spesso situazioni imbarazzanti che non hanno portato nessun valore aggiunto al nostro Istituto. Un Comitato Esecutivo che nella confusione più totale ha prodotto un atto organizzativo fuori tempo massimo e che si è prestato a legittimare le logiche clientelari della Democrazia Cristiana subentrata nell’ultimo periodo a seguito della resa di Rete e del suo leader Ciavatta. Logiche clientelari che hanno potuto moltiplicarsi e proliferare nella confusione più totale prodotta da un Atto Organizzativo adottato per Decreto Delegato, senza il doveroso e necessario confronto con i professionisti della sanità in primis, con le parti sociali poi e con la politica tutta. Atto Organizzativo che ha legittimato scelte organizzative arbitrarie e molto discutibili, che ha seguito logiche prettamente clientelari, che ancora oggi determina situazioni di assoluta discrezionalità nella gestione del personale strumentali alla ormai prossima scadenza elettorale del 9 giugno. Questa che raccontiamo non è una favola, ma la realtà quotidiana del nostro Istituto per la Sicurezza Sociale, dei suoi operatori che sono consapevoli di quello che sta succedendo ma impotenti di fronte alla spavalderia e sfacciataggine della politica e all’assoluta accondiscendenza dei “mega” e “mini” Direttori. Questo è il modus operandi, riconosciuto da anni e ampiamento denunciato, messo in pratica dall’ultimo Governo per provare a fidelizzare i propri sostenitori e per elargire a piacimento prebende e favori. Questo è uno dei motivi per cui Libera in questa campagna elettorale, chiede a gran voce la più assoluta discontinuità con la passata legislatura e con metodi anacronistici e anticostituzionali che non possono essere più tollerati. Noi vogliamo difendere ed affermare i diritti e i doveri di tutti i lavoratori, vogliamo difendere e affermare i principi di legalità e di rispetto delle professionalità, vogliamo combattere i soprusi e le prevaricazioni, vogliamo difendere e consolidare la sanità pubblica come pilastro fondamentale della convivenza democratica del nostro Paese.

Libera/Ps





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