Il 13 gennaio di dieci anni fa la nave da crociera Costa Concordia con a bordo oltre quattromila persone andò a schiantarsi sugli scogli a pochi metri dalla costa dell'Isola del Giglio. Quel disastro, causato per tentare un 'inchino', provocò la morte di 32 persone e lasciò incredulo il mondo non solo per la gravità dell'incidente, ma anche per la sequela di errori che seguirono lo schianto. Oggi sull'isola le vittime saranno ricordate in una cerimonia. Sarà il più grande naufragio di una nave passeggeri della storia, con 32 vittime.
Tra queste i due riminesi Williams Arlotti, 36 anni, e la figlia Dayana, 5 anni. Proprio la tragedia della bimba, la più piccola a morire nel naufragio, commosse il mondo. "Un angelo e il suo papà per i quali - scrisse l'amministrazione comunale - in quel 2012, Rimini, scossa e commossa, decretò il lutto cittadino durante le esequie funebri che si svolsero nella Basilica cattedrale. In quegli stessi giorni ricordò l’eroismo dello studente misanese Omar Brolli che si distinse nel naufragio della Concordia mettendo in salvo tre anziani, oltre alla nonna disabile”.