La sera del 7 giugno 1984, lo storico segretario del Partito Comunista Italiano Enrico Berlinguer si sente male, a Padova, durante un comizio per la campagna elettorale delle Europee. A fatica riesce a portare a termine il discorso mentre la gente lo invitava a fermarsi: “Basta, Enrico!”. Viene portato in hotel dove entra in coma. Non si sveglia più. Dopo quattro giorni, l'11 giugno muore all'ospedale di Padova per emorragia cerebrale.
Sardo di Sassari, è stato presentato dal padre a Togliatti, riscuotendo da subito la sua fiducia e assumendo prestigiosi incarichi nel partito. Assunta la carica di Segretario Generale nel 1972, guida il PCI per oltre un decennio, affrontando fasi cruciali della storia d'Italia, a cominciare dal compromesso storico sancito con la DC di Aldo Moro, naufragato per l'assassinio dello stesso Moro per mano delle Brigate Rosse.
Ai funerali di Berliguer, fa scalpore la decisione di Giorgio Almirante, segretario del Movimento Sociale Italiano, di mettersi in fila alla camera ardente. Raggiunto da Giancarlo Pajetta e Nilde Iotti, questi lo accompagnano all’interno della sede del PCI per rendere omaggio alla salma del suo avversario.
Sardo di Sassari, è stato presentato dal padre a Togliatti, riscuotendo da subito la sua fiducia e assumendo prestigiosi incarichi nel partito. Assunta la carica di Segretario Generale nel 1972, guida il PCI per oltre un decennio, affrontando fasi cruciali della storia d'Italia, a cominciare dal compromesso storico sancito con la DC di Aldo Moro, naufragato per l'assassinio dello stesso Moro per mano delle Brigate Rosse.
Ai funerali di Berliguer, fa scalpore la decisione di Giorgio Almirante, segretario del Movimento Sociale Italiano, di mettersi in fila alla camera ardente. Raggiunto da Giancarlo Pajetta e Nilde Iotti, questi lo accompagnano all’interno della sede del PCI per rendere omaggio alla salma del suo avversario.
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