L’11 ottobre 1962, per volere di papa Giovanni XXIII, si apre a Roma il Concilio ecumenico Vaticano II che si concluse nel 1965 con Paolo VI. L’obiettivo principale del Concilio, come espresso nel discorso di apertura di papa Giovanni, era quello di esporre “secondo quanto è richiesto dai nostri tempi” la dottrina della Chiesa, che rimaneva comunque “certa e immutabile”.
Il concilio richiamò a Roma da tutto il mondo 2500 tra cardinali, patriarchi e vescovi cattolici.
La novità più importante e palese per i fedeli fu sicuramente la messa celebrata di fronte all’assemblea e non più al contrario. Inoltre, il Concilio affidò un ruolo più attivo ai laici, ristabilendo nuovamente la centralità della Bibbia, mentre maggiore attenzione doveva essere data alle istanze provenienti dal mondo e da tutti gli “uomini di buona volontà”.
Inevitabilmente il Concilio lasciò perplessa parte del mondo cattolico, che comunque si rivelò essere una minoranza.
Il concilio richiamò a Roma da tutto il mondo 2500 tra cardinali, patriarchi e vescovi cattolici.
La novità più importante e palese per i fedeli fu sicuramente la messa celebrata di fronte all’assemblea e non più al contrario. Inoltre, il Concilio affidò un ruolo più attivo ai laici, ristabilendo nuovamente la centralità della Bibbia, mentre maggiore attenzione doveva essere data alle istanze provenienti dal mondo e da tutti gli “uomini di buona volontà”.
Inevitabilmente il Concilio lasciò perplessa parte del mondo cattolico, che comunque si rivelò essere una minoranza.
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