Con i suoi 11,6 chilometri (7.640 m, contro i 3.960 m in territorio italiano), per diversi anni è stato considerato il traforo più esteso al mondo. È quello del Monte Bianco che mette in collegamento l’Italia e la Francia attraverso le comunità di Courmayeur, in Valle d’Aosta, e Chamonix, nell’Alta Savoia che, nelle parole di De Gaulle, sono da sempre collegate “per sangue, lingua e sentimento”.
L’opera pubblica è stata al centro del dibattito politico fin dagli inizi del XIX secolo, ma solo grazie al progetto presentato dagli ingegneri Dino Lora Totino e Vittorio Zignoli vede finalmente la luce. I lavori durano sei anni e coinvolgono 350 lavoratori.
Ad inaugurarlo sono i capi di Stato dei rispettivi paesi: Giuseppe Saragat per l’Italia, il generale Charles De Gaulle per la Francia. Un grave incidente nel marzo del 1999 ne decreta la chiusura temporanea per tre anni. Da quel giorno, il limite di velocità è stato posto a 70 km/h ed è rigorosamente vietato il sorpasso.
Dal 1965 al 2015 vi sono transitati circa 70 milioni di veicoli, con una media giornaliera che negli ultimi anni si aggira a poco meno di 5.000.
L’opera pubblica è stata al centro del dibattito politico fin dagli inizi del XIX secolo, ma solo grazie al progetto presentato dagli ingegneri Dino Lora Totino e Vittorio Zignoli vede finalmente la luce. I lavori durano sei anni e coinvolgono 350 lavoratori.
Ad inaugurarlo sono i capi di Stato dei rispettivi paesi: Giuseppe Saragat per l’Italia, il generale Charles De Gaulle per la Francia. Un grave incidente nel marzo del 1999 ne decreta la chiusura temporanea per tre anni. Da quel giorno, il limite di velocità è stato posto a 70 km/h ed è rigorosamente vietato il sorpasso.
Dal 1965 al 2015 vi sono transitati circa 70 milioni di veicoli, con una media giornaliera che negli ultimi anni si aggira a poco meno di 5.000.
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