Artista a tutto tondo, pittore, scultore, architetto e poeta, Michelangelo Buonarroti è stato protagonista del Rinascimento italiano, riconosciuto già al suo tempo come uno dei maggiori artisti di sempre.
Nato a Caprese, in provincia di Arezzo, il 6 marzo 1475, si formò nella bottega di Domenico Ghirlandaio, artista fiorentino tra i più quotati dell'epoca, e da subito lavorò e studiò in costante ricerca dell'ideale di bellezza e di armonia.
Dopo un soggiorno a Firenze, si trasferì a Roma, dove realizzò il primo capolavoro, l'unico che ne reca la firma: la Pietà Vaticana. Tornato nel capoluogo toscano, nel 1504 produsse la sua massima prova scultorea:il David, destinato a diventare l’ideale perfetto di bellezza maschile nell’arte. Nello stesso periodo realizzò anche il "Tondo Doni" e il "Tondo Pitti".
Michelangelo fu richiamato a Roma da papa Giulio II della Rovere per affrescare la volta della Cappella Sistina. I rapporti con il Papa rimasero tesi durante tutta la durata dei lavori, per via del forte temperamento che li accomunava, irascibile e orgoglioso, ma anche estremamente ambizioso.
Sia nella scultura che nella pittura, il grande artista toscano puntava sul maggior grado di plasticità possibile, visibile ne "il Giudizio Universale".
Il grande scrittore Johann Wolfgang von Goethe disse, proprio riferendosi all'opera, «senza aver visto la Cappella Sistina non è possibile formare un'idea completa di ciò che un uomo è capace di raggiungere».
Il 18 febbraio 1564, quasi ottantanovenne, Michelangelo morì a Roma.
A pochi giorni dal decesso, suo nipote Lionardo Buonarroti, arrivò nella capitale col preciso compito di recuperare la salma e organizzarne il trasporto. Il primo atto funebre si tenne a Firenze il 12 marzo, ma due giorni dopo, il 14 luglio 1564 si tenne il vero, grande funerale di Michelangelo, in San Lorenzo, patrocinato dalla casata ducale, cerimonia degna più di un principe che di un artista.
Nato a Caprese, in provincia di Arezzo, il 6 marzo 1475, si formò nella bottega di Domenico Ghirlandaio, artista fiorentino tra i più quotati dell'epoca, e da subito lavorò e studiò in costante ricerca dell'ideale di bellezza e di armonia.
Dopo un soggiorno a Firenze, si trasferì a Roma, dove realizzò il primo capolavoro, l'unico che ne reca la firma: la Pietà Vaticana. Tornato nel capoluogo toscano, nel 1504 produsse la sua massima prova scultorea:il David, destinato a diventare l’ideale perfetto di bellezza maschile nell’arte. Nello stesso periodo realizzò anche il "Tondo Doni" e il "Tondo Pitti".
Michelangelo fu richiamato a Roma da papa Giulio II della Rovere per affrescare la volta della Cappella Sistina. I rapporti con il Papa rimasero tesi durante tutta la durata dei lavori, per via del forte temperamento che li accomunava, irascibile e orgoglioso, ma anche estremamente ambizioso.
Sia nella scultura che nella pittura, il grande artista toscano puntava sul maggior grado di plasticità possibile, visibile ne "il Giudizio Universale".
Il grande scrittore Johann Wolfgang von Goethe disse, proprio riferendosi all'opera, «senza aver visto la Cappella Sistina non è possibile formare un'idea completa di ciò che un uomo è capace di raggiungere».
Il 18 febbraio 1564, quasi ottantanovenne, Michelangelo morì a Roma.
A pochi giorni dal decesso, suo nipote Lionardo Buonarroti, arrivò nella capitale col preciso compito di recuperare la salma e organizzarne il trasporto. Il primo atto funebre si tenne a Firenze il 12 marzo, ma due giorni dopo, il 14 luglio 1564 si tenne il vero, grande funerale di Michelangelo, in San Lorenzo, patrocinato dalla casata ducale, cerimonia degna più di un principe che di un artista.
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