Sono passati 37 anni: 37 anni di mistero. Quel 2 agosto 1980 fu scritta una delle pagine più tragiche della storia italiana recente. Alle 10,25 un ordigno esplose in un'ala della stazione di Bologna. 85 furono i morti e oltre 200 i feriti. Tra le vittime, il sammarinese Pietro Galassi e la riminese Flavia Casadei. Ogni anno la città ricorda quei momenti e ogni volta è appello affinché si arrivi alla verità, per capire chi furono i mandanti dell'atto terroristico.
Lo chiedono alle istituzioni i familiari delle vittime riuniti nell'associazione presieduta da Paolo Bolognesi. Non basta essere arrivati agli esecutori, quindi. “I risarcimenti e la desecretazione degli atti sono impegni che vanno mantenuti”, ha detto Bolognesi. L'Associazione ha criticato apertamente l'esecutivo, parlando di “Governo scorretto”: i componenti sono usciti dall'aula del Consiglio comunale prima che il ministro dell'ambiente, Gian Luca Galletti, parlasse.
“Questa è la giornata del ricordo, non delle polemiche – ha risposto Galletti - e deve essere un momento per unirci”. Ed è stato lo stesso presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, a parlare della necessità di proseguire “nella ricerca della completa verità”.
Mauro Torresi
Lo chiedono alle istituzioni i familiari delle vittime riuniti nell'associazione presieduta da Paolo Bolognesi. Non basta essere arrivati agli esecutori, quindi. “I risarcimenti e la desecretazione degli atti sono impegni che vanno mantenuti”, ha detto Bolognesi. L'Associazione ha criticato apertamente l'esecutivo, parlando di “Governo scorretto”: i componenti sono usciti dall'aula del Consiglio comunale prima che il ministro dell'ambiente, Gian Luca Galletti, parlasse.
“Questa è la giornata del ricordo, non delle polemiche – ha risposto Galletti - e deve essere un momento per unirci”. Ed è stato lo stesso presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, a parlare della necessità di proseguire “nella ricerca della completa verità”.
Mauro Torresi
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