Sui Proceedings della Linnean Society di Londra - all'epoca la più importante associazione del mondo per lo studio e la diffusione della tassonomia e della storia naturale - viene pubblicato un manoscritto del naturalista Alfred Wallace insieme ad alcuni brani del manoscritto di Charles Darwin.
Un documento che anticipa la teoria dell’evoluzione per selezione naturale, destinata a rivoluzionare gli studi sulle scienze naturali. Il mondo scientifico entra in fermento e resta in attesa della grande opera di Darwin che arriverà un anno dopo, il 24 novembre del 1859, al prezzo di 15 scellini, e verrà pubblicata dall'editore John Murray. Distribuita in 1.250 copie andò esaurita in breve tempo, ne seguirono altre sei edizioni.
Feroci critiche furono mosse al naturalista britannico dalla Chiesa anglicana, accusato di minare alle fondamenta i contenuti delle Sacre Scritture. Nell'opera veniva propugnata la teoria scientifica dell’evoluzione delle specie nel corso di generazioni, attraverso un processo di selezione naturale. Una spietata competizione che decretava la sopravvivenza dei più forti, destinati poi a trasmettere i propri caratteri ai figli, e l'eliminazione dei più deboli, perché meno adatti ai mutamenti ambientali.
Sebbene giunto alle medesime conclusioni - anticipate in una lettera inviata allo stesso Darwin prima della pubblicazione del manoscritto - Wallace non proverà invidia nei riguardi del collega, di cui rimarrà un grande ammiratore.
Un documento che anticipa la teoria dell’evoluzione per selezione naturale, destinata a rivoluzionare gli studi sulle scienze naturali. Il mondo scientifico entra in fermento e resta in attesa della grande opera di Darwin che arriverà un anno dopo, il 24 novembre del 1859, al prezzo di 15 scellini, e verrà pubblicata dall'editore John Murray. Distribuita in 1.250 copie andò esaurita in breve tempo, ne seguirono altre sei edizioni.
Feroci critiche furono mosse al naturalista britannico dalla Chiesa anglicana, accusato di minare alle fondamenta i contenuti delle Sacre Scritture. Nell'opera veniva propugnata la teoria scientifica dell’evoluzione delle specie nel corso di generazioni, attraverso un processo di selezione naturale. Una spietata competizione che decretava la sopravvivenza dei più forti, destinati poi a trasmettere i propri caratteri ai figli, e l'eliminazione dei più deboli, perché meno adatti ai mutamenti ambientali.
Sebbene giunto alle medesime conclusioni - anticipate in una lettera inviata allo stesso Darwin prima della pubblicazione del manoscritto - Wallace non proverà invidia nei riguardi del collega, di cui rimarrà un grande ammiratore.
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