In realtà la primissima macchina da scrivere (chiamata "macchina per trascrivere lettere" ) era stata inventate nel 1714 da Henry Mill, ma ancora non era ottimizzata all'uso per cui divenne famosa. Il suo modello e quello perfezionato dall'italiano Giuseppe Ravizza nel 1846 avevano lo scopo di numerare le pagine di libri, biglietti e altro materiale cartaceo.
Christopher Latham Sholes perfezionò l'invenzione, dopo aver compreso le difficoltà del lavoro tipografico. Per risolvere le problematiche implementò nella macchina un tastiera con lettere e numeri e coniò il nome “Typewriting machine”. Il modello fu brevettato il 23 giugno 1868.
Nel modello iniziale erano però assenti i numeri 0 e 1, che si ritenevano sostituibili con le lettere O e I. A Sholes si deve anche la disposizione attuale delle lettere nella tastiera dei computer. Si era infatti reso conto che la disposizione alfabetica delle lettere aveva una scarsa funzionalità e le coppie di lettere più utilizzate tendevano ad incastrarsi.
Creò quindi la disposizione denominata QWERTY, come il nome delle prime cinque lettere della tastiera, che ancora oggi viene utilizzata.
Christopher Latham Sholes perfezionò l'invenzione, dopo aver compreso le difficoltà del lavoro tipografico. Per risolvere le problematiche implementò nella macchina un tastiera con lettere e numeri e coniò il nome “Typewriting machine”. Il modello fu brevettato il 23 giugno 1868.
Nel modello iniziale erano però assenti i numeri 0 e 1, che si ritenevano sostituibili con le lettere O e I. A Sholes si deve anche la disposizione attuale delle lettere nella tastiera dei computer. Si era infatti reso conto che la disposizione alfabetica delle lettere aveva una scarsa funzionalità e le coppie di lettere più utilizzate tendevano ad incastrarsi.
Creò quindi la disposizione denominata QWERTY, come il nome delle prime cinque lettere della tastiera, che ancora oggi viene utilizzata.
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