Nella notte fra il 25 e il 26 aprile, 25 anni fa la tragedia di Chernobyl in Ucraina. Nella centrale nucleare Lenin, durante un test di controllo venne provocata l’esplosione di un reattore atomico. Fu uno dei più gravi errori umani della storia: il 70% della radioattività liberata dall'esplosione del reattore si riversò sulla vicina Bielorussia, ma le radiazioni si spinsero ben oltre, in gran parte dell’Europa. Un ricordo che, quest’anno, diviene ancora più sentito, vista la tragedia della centrale di Fukushima in Giappone. Lì la battaglia per stabilizzare i reattori continua, in Ucraina le conseguenze del disastro di Chernobyl ancora si fanno sentire. Un quarto di secolo dopo, gli esperti ancora non sono d'accordo sulle vittime per gli effetti delle radiazioni, ma si pensa siano decine di migliaia. A ricordo di Chernobyl innumerevoli manifestazioni, già da oggi, in tutta Europa, per dire stop al nucleare. Domani a Roma il comitato referendario “Vota sì” per fermare il nucleare organizza due sit-in, alle ambasciate di Ucraina e Giappone.
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