L’Arengo è stata la prima forma di governo della Repubblica. Nato nell’Alto Medioevo, intorno all’anno 1000, rispondeva all’esigenza di creare un organo politico capace di governare e dirigere la comunità che si era formata. Il termine Arengo, in origine, indicava l’assemblea di tutti i capifamiglia che si riunivano al suono della campana maggiore della Pieve per decidere le questioni importanti riguardanti la vita pubblica.
Il tutto partì da una richiesta di tre consiglieri riformisti che, nel 1902, volevano l'istituzione del referendum per esercitare un controllo sul Consiglio. “San Marino è già dotato dell'istituto dell'Arengo”, fu la risposta che di fatto respingeva l'istanza. L'anno successivo socialisti e moderati si unirono nell'Associazione democratica sammarinese con una piattaforma programmatica caratterizzata da riforme economiche, sociali e politiche, tra cui il ripristino dell'Arengo che dall'affermazione del potere oligarchico era divenuto un organo puramente simbolico. Ciononostante il Consiglio - che spadroneggiava in nome degli interessi di un numero sempre più ristretto di famiglie patrizie - continuò a negare la sua convocazione.
Intanto però l'Associazione democratica sammarinese guadagnava consenso tra la popolazione e nel 1905 le dimissioni di sette consiglieri riformisti e la massiccia partecipazione popolare a un'assemblea indetta per la verifica dell'opinione pubblica sul tema, spinse il Consiglio a deliberare la convocazione dell'Arengo il 16 novembre 1905.
L'arengo venne convocato il 25 marzo 1906 nella Pieve. 805 capi famiglia su 1054 si riunirono e a ciascuno venne consegnata una scheda con due quesiti: primo si chiedeva se a San Marino il governo doveva essere guidato dal Consiglio Principe e Sovrano, secondo si chiedeva se a fare parte del Consiglio dovevano presentarsi un numero di consiglieri proporzionale tra gli abitanti del contado e quelli della città. Questa fu la prima forma di referendum. Un'ampia maggioranza deliberò per rendere elettivo il Consiglio ed imprimere una svolta modernizzatrice al Paese.
Fu così che il 10 giugno si svolsero le prime elezioni politiche moderne della Repubblica. Il diritto di voto venne riconosciuto solamente ai capifamiglia e ai laureati. La consultazione vide l'affermazione delle forze democratiche e il Consiglio risultò rinnovato grazie all'immissione al suo interno di parecchi nuovi consiglieri scelti direttamente dalla popolazione.
Attualmente viene utilizzato il termine Istanza d’Arengo per indicare la presentazione da parte dei cittadini di richieste a interesse pubblico con una cadenza semestrale (la prima domenica dopo il 1° ottobre e la prima domenica dopo il 1° aprile).
Il tutto partì da una richiesta di tre consiglieri riformisti che, nel 1902, volevano l'istituzione del referendum per esercitare un controllo sul Consiglio. “San Marino è già dotato dell'istituto dell'Arengo”, fu la risposta che di fatto respingeva l'istanza. L'anno successivo socialisti e moderati si unirono nell'Associazione democratica sammarinese con una piattaforma programmatica caratterizzata da riforme economiche, sociali e politiche, tra cui il ripristino dell'Arengo che dall'affermazione del potere oligarchico era divenuto un organo puramente simbolico. Ciononostante il Consiglio - che spadroneggiava in nome degli interessi di un numero sempre più ristretto di famiglie patrizie - continuò a negare la sua convocazione.
Intanto però l'Associazione democratica sammarinese guadagnava consenso tra la popolazione e nel 1905 le dimissioni di sette consiglieri riformisti e la massiccia partecipazione popolare a un'assemblea indetta per la verifica dell'opinione pubblica sul tema, spinse il Consiglio a deliberare la convocazione dell'Arengo il 16 novembre 1905.
L'arengo venne convocato il 25 marzo 1906 nella Pieve. 805 capi famiglia su 1054 si riunirono e a ciascuno venne consegnata una scheda con due quesiti: primo si chiedeva se a San Marino il governo doveva essere guidato dal Consiglio Principe e Sovrano, secondo si chiedeva se a fare parte del Consiglio dovevano presentarsi un numero di consiglieri proporzionale tra gli abitanti del contado e quelli della città. Questa fu la prima forma di referendum. Un'ampia maggioranza deliberò per rendere elettivo il Consiglio ed imprimere una svolta modernizzatrice al Paese.
Fu così che il 10 giugno si svolsero le prime elezioni politiche moderne della Repubblica. Il diritto di voto venne riconosciuto solamente ai capifamiglia e ai laureati. La consultazione vide l'affermazione delle forze democratiche e il Consiglio risultò rinnovato grazie all'immissione al suo interno di parecchi nuovi consiglieri scelti direttamente dalla popolazione.
Attualmente viene utilizzato il termine Istanza d’Arengo per indicare la presentazione da parte dei cittadini di richieste a interesse pubblico con una cadenza semestrale (la prima domenica dopo il 1° ottobre e la prima domenica dopo il 1° aprile).
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