Il 27 agosto di trentasette anni fa vennero sequestrati in Sardegna Fabrizio De André e sua moglie Dori Ghezzi. I due rimasero prigionieri dell'Anonima Sarda per quattro mesi, durante i quali furono sottoposti a trattamenti degradanti, come essere incatenati a un albero, incappucciati o avvolti sotto teli di plastica.
Nelle interviste successive alla liberazione De Andrè ha raccontato: "I primi giorni non ci facevano togliere la maschera neppure per mangiare, e così ci tagliavano il cibo a pezzettini e ci imboccavano. È stata un'esperienza tremenda che tuttavia ha lasciato anche segni positivi, come la riscoperta di certi affetti nascosti. Nei confronti di mio fratello Mauro, ad esempio. È stato lui a trattare coi rapitori e non dimenticherò mai il nostro abbraccio appena tornati a casa. Il primo mese di sequestro ci hanno fatto compagnia le emozioni, poi è prevalsa la monotonia”.
Nelle interviste successive alla liberazione De Andrè ha raccontato: "I primi giorni non ci facevano togliere la maschera neppure per mangiare, e così ci tagliavano il cibo a pezzettini e ci imboccavano. È stata un'esperienza tremenda che tuttavia ha lasciato anche segni positivi, come la riscoperta di certi affetti nascosti. Nei confronti di mio fratello Mauro, ad esempio. È stato lui a trattare coi rapitori e non dimenticherò mai il nostro abbraccio appena tornati a casa. Il primo mese di sequestro ci hanno fatto compagnia le emozioni, poi è prevalsa la monotonia”.
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