Correva il 1985, quando Harry Belafonte, musicista e attivista statunitense contattò Quincy Jones (produttore dell'album “Thriller”) per radunare una formazione di cantanti da leggenda: Michael Jackson, Stevie Wonder, Ray Charles, Bruce Springsteen, Lionel Richie, Billie Joel, Paul Simon, Dionne Warwick e Bob Dylan, solo per citarne alcuni. Era nato così il progetto benefico “Usa for Africa”, con il gruppo all-star che il 28 gennaio di quell’anno, registrò “We Are the World”.
A comporre il pezzo furono Jackson e Richie, che dovettero vedersela con l’impazienza di Jones. L'ispirazione giunse solo il giorno precedente l’appuntamento per la sessione d’esordio d’incisione, quando, la canzoncina dall'accattivante ritornello gospel nacque dal genio del “re del pop” nello studio della sua casa di Hayvenhurst.
La canzone ebbe un gran successo: pubblicato il 7 marzo, riuscì a e vincere tre “Grammy Award” e, soprattutto, a vendere 20 milioni di copie, raccogliendo, come progetto globale, circa 50 milioni di dollari.
A comporre il pezzo furono Jackson e Richie, che dovettero vedersela con l’impazienza di Jones. L'ispirazione giunse solo il giorno precedente l’appuntamento per la sessione d’esordio d’incisione, quando, la canzoncina dall'accattivante ritornello gospel nacque dal genio del “re del pop” nello studio della sua casa di Hayvenhurst.
La canzone ebbe un gran successo: pubblicato il 7 marzo, riuscì a e vincere tre “Grammy Award” e, soprattutto, a vendere 20 milioni di copie, raccogliendo, come progetto globale, circa 50 milioni di dollari.
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