33 puntate in tutto: 800 mila spettatori di media la prima settimana, un milione e 700 mila la seconda, poi 2 milioni, e, nelle ultime due settimane, 3 milioni a puntata, share fino al 51%. Renzo Arbore fece subito il botto con "Quelli della notte", programma cult, andato in onda su RaiDue dal 29 aprile al 14 giugno 1985, in seconda serata.
Ogni sera si ritrovava, senza copione, in un salotto kitsch un manipolo di talentuosi eroi: Nino Frassica e Maurizio Ferrini, Andy Luotto e Riccardo Pazzaglia, le irresistibili Marisa Laurito e Simona Marchini, un giovanissimo Roberto D’Agostino, Giorgio Bracardi, e tanti altri. Senza copione sì, ma selezionatissimi, e con una cultura musicale. “Una jam session parlata” – ricorda Arbore.
Originale, colto e divertente, “Quelli della notte” sfuggiva ad ogni catalogazione di genere: un po’ talk un po’ varietà, fatto di musica e comicità, pioniere del non-sense e portatore di esplicita satira dell'attualità e dei costumi. Il "segreto" del successo forse si spiega nell'ingrediente che contraddistingue tutte le trasmissioni arboriane, come lui stesso sostiene: "Il segreto è la doppia lettura, è piacere sia al colto che all'inclita. E' la cosa più difficile da farsi, ma è possibile in televisione"
Ogni sera si ritrovava, senza copione, in un salotto kitsch un manipolo di talentuosi eroi: Nino Frassica e Maurizio Ferrini, Andy Luotto e Riccardo Pazzaglia, le irresistibili Marisa Laurito e Simona Marchini, un giovanissimo Roberto D’Agostino, Giorgio Bracardi, e tanti altri. Senza copione sì, ma selezionatissimi, e con una cultura musicale. “Una jam session parlata” – ricorda Arbore.
Originale, colto e divertente, “Quelli della notte” sfuggiva ad ogni catalogazione di genere: un po’ talk un po’ varietà, fatto di musica e comicità, pioniere del non-sense e portatore di esplicita satira dell'attualità e dei costumi. Il "segreto" del successo forse si spiega nell'ingrediente che contraddistingue tutte le trasmissioni arboriane, come lui stesso sostiene: "Il segreto è la doppia lettura, è piacere sia al colto che all'inclita. E' la cosa più difficile da farsi, ma è possibile in televisione"
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