Marty McFly è un diciassettenne scontento: ha problemi familiari e non riesce a sfondare nel mondo della musica. Dopo aver scoperto che il suo originalissimo amico, lo scienziato Emmett Brown (che lui chiama affettuosamente “Doc”), ha messo a punto una macchina del tempo, modificando una DeLorean DMC-12, si ritrova, involontariamente, catapultato nel 1955 e nelle condizioni di modificare il corso della propria storia familiare.
Un film cult che ancora conserva milioni di fan, ma il regista Robert Zemeckis e il produttore Steven Spielberg faticarono non poco per trovare qualcuno che lo distribuisse. Finito infatti nel 1981, il film dovette aspettare quattro anni prima di uscire nelle sale statunitensi, il 3 luglio del 1985. Fu un successone e solo il primo capitolo di una trilogia, destinata a rimanere un classico del genere "fantascienza" e un'icona della società degli anni Ottanta.
L'idea di partenza fu merito dello sceneggiatore Bob Gale che, rovistando nella cantina della casa dei genitori, trovò l'annuario scolastico del padre e scoprì che era stato rappresentante di classe. Fantasticando su come sarebbe stato essere compagno di classe di suo padre, propose a Zemeckis di costruirci su la sceneggiatura di un film. Per il ruolo di Marty fu ingaggiato inizialmente Eric Stoltz, poi licenziato perché privo di quell'ironia richiesta dal personaggio e che dimostrò di avere Michael J. Fox, allora noto solo al pubblico televisivo per la sitcom Casa Keaton.
Ritorno al futuro ottenne quattro nomination agli Oscar del 1986, portando a casa una statuetta per il Miglior montaggio sonoro. In Italia venne premiato con due David di Donatello e con un "premio speciale" al Festival di Venezia.
Un film cult che ancora conserva milioni di fan, ma il regista Robert Zemeckis e il produttore Steven Spielberg faticarono non poco per trovare qualcuno che lo distribuisse. Finito infatti nel 1981, il film dovette aspettare quattro anni prima di uscire nelle sale statunitensi, il 3 luglio del 1985. Fu un successone e solo il primo capitolo di una trilogia, destinata a rimanere un classico del genere "fantascienza" e un'icona della società degli anni Ottanta.
L'idea di partenza fu merito dello sceneggiatore Bob Gale che, rovistando nella cantina della casa dei genitori, trovò l'annuario scolastico del padre e scoprì che era stato rappresentante di classe. Fantasticando su come sarebbe stato essere compagno di classe di suo padre, propose a Zemeckis di costruirci su la sceneggiatura di un film. Per il ruolo di Marty fu ingaggiato inizialmente Eric Stoltz, poi licenziato perché privo di quell'ironia richiesta dal personaggio e che dimostrò di avere Michael J. Fox, allora noto solo al pubblico televisivo per la sitcom Casa Keaton.
Ritorno al futuro ottenne quattro nomination agli Oscar del 1986, portando a casa una statuetta per il Miglior montaggio sonoro. In Italia venne premiato con due David di Donatello e con un "premio speciale" al Festival di Venezia.
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