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30 giugno 1997: esce “Harry Potter e la pietra filosofale”

30 giu 2017
“Harry Potter e la pietra filosofale”
“Harry Potter e la pietra filosofale”
Un adolescente occhialuto con una cicatrice a forma di saetta sulla fronte che scopre di avere poteri magici. È il protagonista di “Harry Potter e la pietra filosofale”, il fortunato maghetto creato dalla penna della scrittrice inglese Joanne K. Rowling. Un successo inatteso per la piccola casa editrice Bloomsbury che ci ha visto giusto, scommettendo su un'autrice fino a quel momento sconosciuta. Del resto, l'allora 32enne, originaria di Yate non aveva pubblicato nulla. Per questo la Bloosmbury decide di darle fiducia ma optando per la segnalazione del suo nome con le sole iniziali e giocando sul mistero della sua reale identità. Il 30 giugno del 1997 l'opera viene pubblicata nel Regno Unito.

Nella storia del piccolo Harry, orfano dei genitori (uccisi dal feroce Lord Voldemort) e che dopo un'infanzia infelice scopre di essere predestinato alla magia, e nell'idea di un mondo reale e di uno magico che convivono in perfetta armonia, risaltano i richiami alle mitologie celtica e greca accanto agli stereotipi classici della letteratura fantastica del passato. Per la Rowling è l'inizio di un successo planetario che con sette libri - ogni libro della serie rappresenta un anno nella vita di Harry dagli undici ai diciassette anni - pubblicati nell'arco di dieci anni e tradotti in 73 lingue (finanche in latino e in greco antico), la vede arrivare ad essere la terza autrice donna per numero di copie vendute. Un marchio miliardario reso ancor più redditizio dalle trasposizioni cinematografiche ricavate dalla Warner Bros, con otto film in totale (la trama dell'ultimo libro viene sviluppata in due pellicole).

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