Usciti dall'Hotel Ritz di Parigi, in Place Vendôme, Diana Spencer - ormai separata dal principe Carlo d’Inghilterra - in compagnia del nuovo compagno Dodi Al-Fayed si allontana sulla Mercedes S280, cercando di seminare i fotografi. Appena trascorsa la mezzanotte, imboccano a velocità sostenuta il tunnel sotto il Pont de l’Alma: un urto sul muro destro e poi la fine della corsa contro il tredicesimo pilone del ponte. Sulle cause dell’incidente si avanzano le più disparate tesi complottistiche, che si scontrano con la verità dei fatti emersi dalle indagini. L’autista della Mercedes aveva nel sangue oltre 1,7 millilitri di alcol per litro, tre volte più della soglia tollerabile. Si scopre che prima di mettersi alla guida, l’uomo ha consumato quattro cognac associati a farmaci antidepressivi.
Lo schianto è fatale per Al-Fayed e l'autista Henri Pau che muoiono sul colpo; Diana, ancora in vita, viene trasportata al vicino ospedale di Pitiè-Salpêtrière, dove per le gravi lesioni interne spirerà due ore dopo. Unico superstite è Trevor Rees-Jones, guardia del corpo di Diana. Termina qui la vita di Diana, spesso descritta come "la donna più fotografata del mondo", conosciuta ovunque per la sua compassione, il suo stile, il suo carisma, nonché per le numerose opere di beneficenza a favore dei più sfortunati e per il suo turbolento matrimonio con il principe Carlo.
Sei giorni dopo, 6 settembre, a Londra si svolgono i funerali secondo il protocollo reale, in mezzo a un fiume umano di circa 3 milioni di persone. Un evento senza precedenti, trasmesso dalle tv di tutto il mondo, nel corso del quale Elthon John esegue una versione modificata della celebre "Candle in the Wind".
Nel 1999, il TIME ha inserito il nome di Diana tra le 100 persone più importanti del XX secolo. Nel 2002, la principessa di Galles si è invece classificata al 3º posto nel sondaggio della BBC sui 100 britannici più importanti, scalzando la Regina e altri monarchi inglesi. Semplici numeri che però dimostrano l'ammirazione che, ancora oggi, in moltissimi hanno nei suoi confronti. Grazie alla sua semplicità e al suo sorriso al suo modo informale, la sua figura continua ad essere nella memoria di tutti e lo sarà sempre.
Lo schianto è fatale per Al-Fayed e l'autista Henri Pau che muoiono sul colpo; Diana, ancora in vita, viene trasportata al vicino ospedale di Pitiè-Salpêtrière, dove per le gravi lesioni interne spirerà due ore dopo. Unico superstite è Trevor Rees-Jones, guardia del corpo di Diana. Termina qui la vita di Diana, spesso descritta come "la donna più fotografata del mondo", conosciuta ovunque per la sua compassione, il suo stile, il suo carisma, nonché per le numerose opere di beneficenza a favore dei più sfortunati e per il suo turbolento matrimonio con il principe Carlo.
Sei giorni dopo, 6 settembre, a Londra si svolgono i funerali secondo il protocollo reale, in mezzo a un fiume umano di circa 3 milioni di persone. Un evento senza precedenti, trasmesso dalle tv di tutto il mondo, nel corso del quale Elthon John esegue una versione modificata della celebre "Candle in the Wind".
Nel 1999, il TIME ha inserito il nome di Diana tra le 100 persone più importanti del XX secolo. Nel 2002, la principessa di Galles si è invece classificata al 3º posto nel sondaggio della BBC sui 100 britannici più importanti, scalzando la Regina e altri monarchi inglesi. Semplici numeri che però dimostrano l'ammirazione che, ancora oggi, in moltissimi hanno nei suoi confronti. Grazie alla sua semplicità e al suo sorriso al suo modo informale, la sua figura continua ad essere nella memoria di tutti e lo sarà sempre.
Riproduzione riservata ©