Il 5 febbraio 1960 esce al cinema Capitol di Milano "La dolce vita" di Federico Fellini, tra i film più celebri della storia del cinema, vincitore della Palma d'oro al 13º Festival di Cannes e dell'Oscar per i costumi.
Dopo la "prima" si scatenano le polemiche: Federico Fellini, si prende del comunista e uno sputo in faccia. Al protagonista del film, Marcello Mastroianni, gridarono: "Vigliacco, vagabondo, comunista". Il film batte ogni record di incassi e diventa un caso nazionale. L'opinione pubblica si schiera, il Paese si divide. Tutti ne parlano: critici, scrittori, politici, nobili, preti, gente qualunque. Non pochi timori di insuccesso commerciale serpeggiavano fra gli uomini della produzione. Invece le cose andarono in maniera diametralmente opposta, affermandosi come uno dei maggiori incassi, se non il maggiore, della storia del cinema italiano.
Dopo la "prima" si scatenano le polemiche: Federico Fellini, si prende del comunista e uno sputo in faccia. Al protagonista del film, Marcello Mastroianni, gridarono: "Vigliacco, vagabondo, comunista". Il film batte ogni record di incassi e diventa un caso nazionale. L'opinione pubblica si schiera, il Paese si divide. Tutti ne parlano: critici, scrittori, politici, nobili, preti, gente qualunque. Non pochi timori di insuccesso commerciale serpeggiavano fra gli uomini della produzione. Invece le cose andarono in maniera diametralmente opposta, affermandosi come uno dei maggiori incassi, se non il maggiore, della storia del cinema italiano.
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