Il 5 luglio 1946 il comune senso del pudore ebbe uno scossone quando a Parigi lo stilista Louis Réard, con esperienze da ingegnere, presentò il suo nuovo lavoro sartoriale, un costume quantomai ardito. Si tratta del BIKINI, dall’atollo nelle isole Marshall sede di esperimenti nucleari americani. Un'invenzione "atomica". Non fu facile trovare una modella disponibile ad indossarlo, così Réard dovette rivolgersi a Micheline Bernardini, danzatrice francese che si esibiva senza veli al Casino de Paris.
Tale pezzettino di stoffa, dopo una guerra feroce e totale, palesò una voglia di liberazione, specialmente femminile e non solo sessuale, ovvero un diritto collettivo a rivedere le rigidissime regole che imponevano a tutti come vestire, comportarsi, mostrare e mostrarsi. Le grandi star del cinema come Brigitte Bardot, i concorsi di bellezza e perfino la Barbie contribuiranno alla diffusione del bikini a partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta. In Italia, le curve in bikini sulla barca della ninfa-Stefania Sandrelli in “Divorzio all’italiana” di Pietro Germi, nel 1961 fecero quasi più scalpore della storia raccontata dal film in un’Italia dove la Legge non ammetteva ancora il divorzio, ma il Delitto d’onore sì.
Tale pezzettino di stoffa, dopo una guerra feroce e totale, palesò una voglia di liberazione, specialmente femminile e non solo sessuale, ovvero un diritto collettivo a rivedere le rigidissime regole che imponevano a tutti come vestire, comportarsi, mostrare e mostrarsi. Le grandi star del cinema come Brigitte Bardot, i concorsi di bellezza e perfino la Barbie contribuiranno alla diffusione del bikini a partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta. In Italia, le curve in bikini sulla barca della ninfa-Stefania Sandrelli in “Divorzio all’italiana” di Pietro Germi, nel 1961 fecero quasi più scalpore della storia raccontata dal film in un’Italia dove la Legge non ammetteva ancora il divorzio, ma il Delitto d’onore sì.
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